1. LA VICINA


    Data: 17/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: lukeit, Fonte: xHamster

    ... seconda di dove le interessasse andare. Quella fichettina umidiccia che mi si stropicciava sulla schiena me lo aveva fatto di nuovo rizzare. Pensai che allora ero davvero uno stronzo. Ogni tanto mi sculacciava, come per farmi andare più forte. Doveva essere proprio matta come un cavallo. Mentre me la portavo in giro per la casa canticchiava tra se e se una specie di filastrocca, di nenia, come quelle che si cantavano da piccini: “Vediamo cosa si può fare... A questo ciccio bello cosa possiamo fare... Vediamo un po... Vediamo... Lallallero... Lalla”. E io pensavo tra me e me, ma una bella scopata alla vecchia maniera? Ma lei continuava a canticchiare. Intanto, tra i vari dolori, c'era una voglia di pisciare che no mi dava pace, così gli chiesi se potevo andare a pisciare. Stette un po zitta, cosa alquanto inquietante. Poi disse: “Trovato ciccio! Ora andiamo in bagno, ti distendi sul piatto doccia, io ti vengo sopra e quando ti sarai bevuto tutta la mia pipì, ti farai una bella sega e poi potrai finalmente pisciare.”. Te sei pazza, esclamai con un mezzo sorriso. Lei capì che infondo ci stavo ancora dentro al suo gioco, che poteva osare ancora. Rispose anche lei con mezzo sorriso: “Si! Sono pazza!”. Mi fece cenno di andare verso il bagno. Dopo un attimo d'incertezza mi sentivo il cazzo che stava nuovamente ingrossandosi, cominciai a gattonare verso il cesso, entrammo, mi scese di dosso, mi fece cenno di stendermi per terra a testa in su con la nuca sul pozzetto della doccia, ...
    ... mise i suoi piedi di fianco alla mia testa, stava in piedi, si alzò la gonna, mi disse di chiudere gli occhi, prese una molletta dall'asciuga biancheria, me la mise sul naso chiudendomi le narici, non capivo il perché. Mi chiese di chiudere gli occhi e di aprire la bocca, mi disse che non dovevo sputare ma ingoiare. Dopo qualche secondo mi sentii inondato di un fluido caldo e amaro, la bocca si riempì immediatamente, non potevo respirare, mi sollecitò di ingoiare se non volessi sentire le sue splendide grida, smise di pisciare, la bocca era piena, ingoiai di colpo quel liquido amaro, ebbi un senso di nausea, respirai, pisciò ancora fino a riempirmi la bocca nuovamente, trattenni il respiro fino a quando la fame d'aria mi costrinse nuovamente a bere. Il rito si ripetette per svariate volte. Intanto la vescica mi stava scoppiando, avevo il cazzo turgido a tal punto che pensai di non poter nemmeno urinare, cominciavano a farmi male i reni. Prese altre due mollette, me le mise ai capezzoli, facevano male. Ebbi il permesso di pulirmi gli occhi con le mani per potergli aprire. La vidi prendere un'altra molletta che sistemò con cura sullo scroto, mi chiese di prendermelo in mano e di masturbandomi. Si voltò dall'altra parte dandomi la schiena e si accovacciò in modo tale da poggiare l'ano in corrispondenza della mia bocca. Prese un'altra molletta, ordinò di togliere la mano dal pene, sistemò la molletta sul glande in modo da stringerlo fino a chiudere la parte terminale dell'uretra. ...