Come mia madre mi ha fatto scoprire il piacere
Data: 17/04/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Michey, Fonte: EroticiRacconti
... toccando. Entrai in bagno, chiusi a chiave per pulirmi. Non sapevo da dove iniziare, ero totalmente imbrattato di orgasmo. Buttai pantaloni e mutande sotto l’acqua del lavandino e mi feci una doccia. Al pomeriggio non parlammo, fingendo che nulla fosse accaduto, la sera si stava avvicinando e papà non sarebbe rientrato per altri tre giorni. Mamma era strana, avevo paura che si fosse offesa, arrabbiata, che pensasse che avevo problemi mentali. A cena mangiammo molto distaccati. Improvvisamente le chiesi scusa. Dissi che non l’avevo fatto apposta a baciarle il piede e che non l’avrei più fatto e piangendo le chiesi se poteva tornare tutto come prima. Lei si alzò e mi abbracciò. Mi alzai in piedi, ero alto quanto mamma. Eravamo così legati in quella stretta, ci percepivo complici, la sentii vicinissima e comprensiva, mi quietò, stavo bene quando lei mi avvolgeva, mi rilassai e un’altra incontrollabile erezione impetuosa si liberò sotto la mia tuta. Volevo frenarla ma lei mi mise a mio agio. Mi baciò leggera sulle labbra, come per dirmi di non preoccuparmi, si muoveva in modo così naturale che tutto mi sembrò lecito e puro. La sua mano scese sul mio organo marmoreo, lo ...
... accarezzò lenta sul tessuto poi abbassò il pantalone e le mutande per estrarlo e afferrarlo con una mano. Continuava a baciarmi la bocca, io inesperto cercavo di seguirla ma il suo masturbarmi mi sconvolgeva, stavo già per venire, non feci in tempo ad avvisarla che lei, inginocchiandosi improvvisamente, si infilò in bocca quel mio enorme glande pulsante umidiccio e violaceo. Appena quella sensibile pelle della mia cappella sentì la sua bocca calda, eiaculai senza controllo. Mamma continuava a succhiare come se nulla stesse accadendo anche se udivo suoni dalla sua gola come rantoli di chi sta soffocando sempre più, non smettevo di venire, tremavo e il seme continuava a dismisura a scorrermi fuori. Godo ancora solo a pensarci. Guardai giù, era così bella e schifosa, con gli occhi chiusi. Aveva un po’ sbrodolato, me lo baciava, era pulitissimo, aveva mandato giù tutta quella quantità. Stavo davvero bene. Non avevi pensieri, problemi, impegni, stress. Si alzò e mi prese per mano, mi portò nel lettone e riposammo avvinghiati.
Se questa storia banale non vi ha annoiato scriverò un secondo e ultimo capitolo per raccontare sinteticamente come è andata negli anni successivi