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Confessione di una madre
Data: 16/04/2019, Categorie: Incesti Autore: AASD43, Fonte: EroticiRacconti
... una seconda volta. Le chiesi se le piaceva e lei mi rispose: "Devi avere pazienza. Aspetta venerdì...". Mercoledì e giovedì furono i due giorni più lunghi che io abbia mai passato. Ogni cinque minuti guardavo l'orologio, ma mi sembrava che il tempo non passasse mai. Ogni volta che pensavo a mia madre mi tirava il cazzo e ormai sapevo che la sua figa aveva voglia di conoscerlo. Arrivò finalmente il venerdì e mio padre, valigia alla mano, ci salutò e ci disse che avrebbe telefonato magari la domenica. Appena uscì e la porta si richiuse, andai versa mia madre e la abbracciai. Poi le mie mani scese sulle sue natiche e iniziai ad accarezzarle tutte le sue parti sensibili. Le presi le tette in mano e iniziai a leccarle e a baciarle, poi le dissi che volevo leccarle la figa e lei mi rispose: "Portami in camera tua e andiamo nel tuo letto perché è di una piazza e mezza: così stiamo più vicini". La presi in braccio e le chiesi: "Sai cosa stiamo per fare?" "Sì, l'amore -mi rispose- e mi brucia la figa dal desiderio". "Gli ultimi due giorni li ho passati malissimo: avevo una voglia pazza di essere chiavata da te ma c'era tuo padre e non è stato possibile, ma ora voglio sfogarmi. Chiavami tanto e tutte le volte che vuoi". "Approfittiamo di questi momenti". "Ci puoi contare -le risposi- il mio cazzo è solo tuo amore mio. Era stra bagnata. Glielo infilai e iniziai a pomparla dapprima lentamente e gentilmente, poi sempre più forte e velocemente. Lei mi infilò la lingua in bocca e mi baciò appassionatamente. Mio padre stette ad Amsterdam per 17 giorni e quel periodo fu bellissimo per me: avevo un'amante splendida che cercava il mio cazzo in continuazione mattina, pomeriggio, sera e notte. Quante chiavate abbiamo fatto mia madre ed io senza mai stancarci l'uno dell'altra.