1. La collega di lavoro (parte 2)


    Data: 16/04/2019, Categorie: Lesbo Autore: Nadia89, Fonte: EroticiRacconti

    Da quel martedì notte dove ho realizzato che Milena mi piace da impazzire, sul lavoro i miei occhi si posano su di lei come uno scalpello si posa sul marmo di una statua. Vorrei poter affondare le mie dita nella sua morbida pelle. E’ un desiderio fisso, da diventarci matta.
    
    Mi sono innamorata di una donna che sicuramente non sarà mai mia.
    
    Se sarò fortunata, riuscirò a tenermi tutto dentro, soffocando il mio sentimento in un mare di disperazione, come se dovessi annegarlo sul nascere. Reprimendo quel sentimento, ucciderò anche una parte di me. So che farà male.
    
    Se non sarò fortunata, prima o poi glielo farò sapere. Magari non resisterò alla tentazione e cercherò di carpirle un bacio, o una carezza. Potrei subire delle ripercussioni pesanti dal punto di vista legale e professionale, ma non ci penso.
    
    Quando ci si ammala di amore, di desiderio, di passione, si va completamente fuori di testa. Ed io ero completamente andata, anche se apparentemente conservavo il mio tipico aplomb da impiegata modello.
    
    Comunque vada, ne uscirò a pezzi.
    
    Finalmente arriva giovedì.
    
    Passiamo una giornata di lavoro intensa e frenetica, tra scadenze, email a cui rispondere, telefonate e problemi informatici di varia natura.
    
    Nel tardo pomeriggio ci salutiamo, dandoci appuntamento per le 21.
    
    Torno a casa contenta, felice di spezzare, almeno per una sera, la noiosa routine della mia vita, fatta di doccia, cena, televisione e letto. Sono euforica di passare un po’ di tempo con lei, ...
    ... di vivere un po’ della sua intimità dopo tanti mesi di solo rapporto professionale.
    
    Puntualmente alle 21 suono al citofono, mi apre dicendomi di salire al quinto piano.
    
    Arrivo alla sua porta, che si spalanca al mio arrivo: “Benvenuta!” mi accoglie con un sorriso.
    
    E’ bellissima. Il tailleur grigio di ordinanza lascia spazio ad un bel vestito bianco con un motivo floreale blu, che fa risaltare la sua bellezza e la sua femminilità.
    
    Resto senza fiato “Sei splendida Mile!” le dico, balbettando come una adolescente, allungando poi una bottiglia: “Ti ho portato questa, spero che ti piaccia il vino!”
    
    “Grazie Na, non dovevi. Entra, accomodati!”
    
    Mi accomodo nella sua casa, e la trovo accogliente e particolare; noto che tutti i mobili e gli oggetti di arredamento sono sulla tonalità del bianco.
    
    Ci sediamo a tavola, dove è imbandito una specie di aperitivo, con pizzette, salatini e l’immancabile spritz.
    
    Iniziamo a parlare, mi trovo molto a mio agio ed in sintonia con lei e durante la cena ci lasciamo andare a raccontare della nostra vita. Parliamo delle nostre rispettive famiglie, della nostra infanzia, di giochi e di film, di musica, dell’università.
    
    Ovviamente non potevano mancare le domande sulle relazioni sentimentali.
    
    “Tu non sei fidanzata, vero?” mi domanda.
    
    Io rido: “No, certo che no … è ormai anni che sono da sola. Da quando sono a Milano …”
    
    Annuisce: “Capisco …” poi azzarda, un po’ maliziosamente: “Ad Enrico piaci e si vede …”
    
    Rido ancora, ...
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