Ma nonno che cazzo grande che hai
Data: 12/04/2019,
Categorie:
Tabù
Hardcore,
Prime Esperienze
Autore: lisa1987poo, Fonte: xHamster
Ma nonno che cazzo grande che hai
Mi chiamo Sara ho 22 anni. Vivo in un paesino di provincia del sud Italia, con i miei genitori, uno di quei soliti paesini dove tutti conoscono tutti. Sono la solita ragazza a cui piace divertirsi e uscire con gli amici, ma quando bisogna aiutare in casa mi faccio trovare sempre pronta. Questa estate, ad esempio, siamo dovuti andare a casa dei nonni per la raccolta dei frutti. Mi piace sempre andare da loro, nella casona che hanno con tutta quella terra e a****li. Quel giorno faceva molto caldo così decisi di indossare un paio di calzoncini di jeans che arrivavano appena sotto il mio culetto e una canottiera che metteva in risalto la mia terza abbondante, ovviamente senza reggiseno. Una coda conteneva i miei capelli castani e occhiali completavano la mia figura da apparente ragazza innocente. Si perché sotto sotto sono affascinata dal sesso, alcune mie amiche dicono sia un ossessione, ma a me piace e non posso farci niente. Appena arrivati i nonni ci vennero incontro salutandoci e io ricambiai affettuosamente. Mia nonna, sui 70 anni è la classica vecchietta tutto pepe che non la ferma nessuno, mentre nonno Franco è di 10 anni più giovane corporatura robusta alto 1,80 mt e panciona non enorme ma che non sfigura affatto sul suo corpo. Era da tanto che non li vedevo, purtroppo tra la scuola e altri impegni mi rimane poco tempo. Devo dire che quel giorno nonno mi fece uno strano effetto, ero molto presa da lui, continuavo a fissarlo e lui ...
... anche non disdegnava qualche occhiata. Decisi così di iniziare aprovocarlo un po, durante il pranzo mi misi seduta davanti a lui e coglievo ogni occasione per sporgermi sul tavolo e mettere in mostra le mie tette. Lui ovviamente guardava sempre e mi fissava negli occhi voglioso.
Finito il pranzo, mia nonna e mia madre andarono a lavare i piatti in cucina, mio padre scambió qualche battuta col nonno e andò a riposare, seguito successivamente da mamma e da nonna. Io rimasi sola con il nonno, mi chiese come stavo e se avevo un ragazzo, alla mia risposta negativa gli si illuminarono gli occhi. Mi propose di fare un giro nel frutteto per farmi vedere l'abbondanza dei sui frutti. Io ovviamente accettai in fretta e così ci incamminammo. Lui stava qualche passo avanti e da dietro vedevo il suo passo sicuro e pesante, le sue braccione oscillavano avanti e indietro con le sue enormi mani lasciate morbide. Proprio le sue mani mi facevano impazzire, erano da classico contadino, grosse e con i calli.
Arrrivati sotto un albero di arance ci stendemmo all'ombra. Io mi misi il più possibile vicino a lui, così da contringerlo a cingermi le spalle. Sentivo il peso del suo braccio e appoggiata al suo petto il suo intenso respiro. Mi rilassai un attimo e volgendo la testa verso il basso mi cadde l'occhio nel mezzo delle sue gambe. Aveva anche lui dei pantaloni corti di jeans, ma sporchi e strappati, di quelli che vengono usati per il lavoro nei campi. Colpa del fatto che si fossero tirati per ...