1. L’intreccio – Capitolo 43 – Il Capodanno e la festa privata da Luana


    Data: 09/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Maturo61, Fonte: RaccontiMilu

    ... allargare di più le chiappe. A quella vista non resistetti e la penetrai. Il suo culo già abbondantemente lubrificato si aprì come un panetto di burro ricevendo la verga nel suo sfintere. Mi fermai un attimo quando la sentii mormorare “ahi, è grosso, ahi, ahi… ora spingi e muoviti! Inculami, sìììììììì, ohhhhh, ohhhh.” Fu il segnale che attendevo, iniziai a montarla senza ritegno dall’alto verso il basso tenendole ben saldi i fianchi. “Sìììììììì, sìììììììì, ancoraaaaa, ancoraaaaa, sfondami, porco, sbattimi forteeeeeee”. Più gridava più spingevo, sentii chiaramente le mie palle sbattere contro le sue chiappe che continuava a tenere aperte con le mani. “sìììììììì, ti sfondo il culo, lo senti?” “sìììììììì lo sento, sbattimi come una cagnaaaaaaa, sbattimi, sìììììììì, ahhhhhh, ahhhhhh”. Non so come mai ma quella sera duravo ancor di più della media e lei ne gradiva il trattamento. “mettimelo un po’ nella fica!” mi pregò. Estrassi il cazzo dal suo culo e lo appoggiai all’ingresso della sua passerina e tenendola sempre per i fianchi iniziai a sbatterla anche in fica. “Ohhhh, mio dio, è fantasticooooo, ancora, ancoraaaaa, ahhhhhh, ahhhhhh, vengooo”. Con i muscoli della vagina mi stava imprigionando l’uccello come se non me lo volesse restituire. Mi sfilai comunque e lo introdussi nuovamente nel suo culo che era rimasto aperto. “ohhhh, sìììììììì, che bellooo, sìììììììì” Continuava a godere incessantemente e più la inculavo più ne voleva. “Non smettere, ti pregoooo, fammelo sentire ...
    ... tutto”. Avevo i battiti del cuore a mille ma continuavo imperterrito nel trattamento finché, finalmente raggiunsi anche io l’orgasmo. Serrai con più forza le mani sui fianchi e spinsi fino in fondo il mio cazzo nel suo culo sborrando copiosamente nel suo retto. Mi fermai non appena finito di godere e con calma mi sfilai dal suo culo. Un rivolo di sperma colò dal culo in direzione della fica sottostante, lo raccolsi con due dita e a quella vista si fiondò a succhiarle. Ci accasciammo nel letto ansimanti “Mamma mia, Filippo, ma quanto eri eccitato?” “tanto, Miriana, è tutta la sera che avevo voglia di scoparti” “anche io ne avevo voglia” “ho visto tra un po’ mi scopavi nel pianerottolo ahahah” “ahahah”. “Adesso facciamo colazione?” “Sì ho fame anch’io”. Ci mettemmo qualcosa addosso e andammo in cucina per fare colazione, consumata la stessa mi fumai una sigaretta. Si sa ci sta una sigaretta dopo il sesso e il caffè. “Andiamo a dormire?” dissi io “non ci penso nemmeno. Ho ancora voglia!” “wow!” Mi prese per mano e mi condusse nuovamente in camera. Ci togliemmo quelle due cose che avevamo indossato, mi spinse sul letto e iniziò ad armeggiare con le mani e con la bocca con il mio cazzo. Fu per lei un attimo farlo diventare nuovamente duro e saggiandone la consistenza si impalò su quel pezzo di carne introducendolo nella sua fica. Avevo quei due seni meravigliosi davanti agli occhi li presi entrambi con le mani e iniziai succhiare i capezzoli sempre irti e turgidi, ora uno, ora ...
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