1. DIARIO DI UN FIGLIO DEGENERE E DEPRAVATO OSSESSIONATO DALL’INCESTO (parte 3)


    Data: 06/04/2019, Categorie: Incesti Tradimenti Autore: rosco-porcello, Fonte: RaccontiMilu

    Mia madre si è fiondata su mio padre come una furia, l’ha spinto con forza per allontanarlo da me che frignavo e mi lamentavo raggomitolato a terra. L’ho sentita urlare rabbiosa come una leonessa che difende il suo cucciolo e la cosa mi dava ulteriore piacere. Adesso era lei che lo colpiva con delle manate, lui imbestialito l’ha strattonata e spinta via poi le ha dato un ceffone tale da farle girare la testa e far schizzare gocce di sangue sulla credenza. Le ha urlato addosso insultandola, non ragionava più dalla rabbia, le ha detto di essere una troia, l’ha chiamata troia un sacco di volte poi ha aggiunto che era tutta colpa sua se io ero diventato così… Lei isterica gli ha urlato di andare via, di sparire, gli ha detto di non farsi mai più vedere; gli ha urlato che avrebbe chiamato la polizia, che lo avrebbe ammazzato con le sue mani, mentre io riprendevo ad eccitarmi e il cazzo mi faceva un male bestiale a indurirsi.
    
    Si è chinata su di me, io a terra frignavo come un bambino, mi lamentavo biascicando che volevo morire (per rendere più melodrammatica la situazione), avevo il volto tumefatto e sanguinavo da naso e bocca. Lei era prodiga di attenzioni e visibilmente preoccupata e apprensiva. Il petto ansante le sollevava le belle tette che sbirciavo dalla scollatura, il cazzo si induriva sempre più procurando un dolore bestiale ma aumentava anche il piacere.
    
    Per alzarmi e camminare mi appoggiavo a mia madre, mi ha sorretto per fare le scale e raggiungere la mia camera ...
    ... ma ho insistito piangendo per fare la doccia. Fingevo di delirare, farfugliavo frasi volutamente sconnesse e pronunciavo, come un lamento, il nome della mia ex.
    
    Piangevo disperato dicendo che senza Elena avrei voluto morire. Dicendo che se non fossimo tornati insieme mi sarei tagliato la gola quel giorno stesso e l’ho detto fissando in faccia mia madre con uno sguardo alienato, facendole credere di essere convinto di averla presa per Elena. Lei ricambiava con uno sguardo terrorizzato e straziante, da diverse settimane le facevo credere che assumevo pillole per combattere la mia delirante depressione, sapeva quanto fossi fragile psicologicamente e quanto potessi davvero commettere qualunque pazzia perciò tremante e completamente spiazzata dalla situazione che si stava creando ha potuto solo assecondarmi…
    
    Mi sono lasciato spogliare, mi piaceva sentire le sue dita sfiorarmi le parti del corpo tumefatte dai calci e pugni di mio padre.
    
    “Oh figlio mio, guarda come ti ha combinato quel maledetto bastardo. Lo odio.” Ha detto, con un tono preoccupato e dispiaciuto.
    
    Sì, brava mamma, devi odiarlo sempre di più, devi farlo sparire dalla tua vita. Dicevo tra me e me, intanto cresceva la mia eccitazione, il cazzo continuava a farsi più duro, pulsava e cresceva procurandomi un dolore allucinante ma si era fatto grosso come un mattarello e di questo ero felice perché mia madre mi stava abbassando il pigiama e, di lì a poco, se lo sarebbe trovato davanti, svettante come un palo e ...
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