1. Sulla barchetta a vela - storia vera


    Data: 04/04/2019, Categorie: Etero Autore: batman100, Fonte: Annunci69

    ... dissi cercando di capire la sua reazione.
    
    Lei non disse nulle e soprattutto non cercò di fermarmi.
    
    Ancora un altro piccolo sforzo e andai sull'altro fianco e sciolsi anche l'altro, liberando il triangolino di tessuto che le copriva il sesso.
    
    Adesso era completamente nuda davanti a me, con il sole che illuminava la sua pelle abbronzata che faceva un bel contrasto il bianco fondo della barca.
    
    Avevo l'uccello che sembrava fosse un secondo albero dritto e duro, se ci mettevo una vela, vincevo la Coppa America!
    
    Mi ero portato vicino a lei, naturalmente compatibilmente con il vento e l'andatura, quasi disteso appoggiando la schiene sullo specchio di poppa.
    
    Allungai la mano e inizia a toccarle il seno. Bellissimo, i suoi capezzoli erano duri ed eccitati, le colline sode e calde dal sole. Lei mi redarguì:
    
    "così non si abbronzano!" però ci stava a farsele toccare e la sentivo sempre più eccitata.
    
    Vidi la sua mano che lentamente scivolava in mezzo alle gambe e le punte delle dita raggiungere il piccolo cespuglietto ben curato. Indifferentemente iniziò a toccarsi, come per istinto.
    
    Il sole era alto e rifletteva sulla vela bianca aumentando l'effetto dei suoi raggi. Sarà stato per quello, sarà stato perchè ormai era ben eccitata anche lei, allungò l'altra mano e iniziò a masturbarmi.
    
    Dio, che goduria! Ero al settimo cielo! Ma ancora il bello doveva venire, perchè ormai partita, non si fermava più. Sollevò la testa per controllare che non ci fosse nessuno ...
    ... in giro. Eravamo soli in mezzo al mare.
    
    Si voltò verso di me e mi disse "controlla che non arrivi nessuno!"
    
    Ed io come un marinaio risposi "Agli ordini! sei tu che hai il timone in mano ora" E le sorrisi.
    
    Anche lei sorrise, ma non si limitò a quello. Si spostò lentamente sopra di me e me lo prese in bocca.
    
    Vidi chiaramente le sue labbra che si dischiudevano al passaggio della cappella, modificandosi dove è più gonfia per poi assorbirla tutta e raggiungere l'asta.Lo tenne per qualche secondo così. Sentivo la sua lingua che giocava sul buchino, cercava di penetrarlo, roteva sulla punta e mi trasmetteva vibrazioni fantastiche. Intanto con l'altra mano ormai si stava masturbando veramente, senza pudore. Si strofinava il clitoride violentemente con il dito medio e ogni tanto lo affondava fra le sue labbra .bagnatissime per fuoriuscire completamente lucido dei suoi umori.
    
    Sollevò di nuovo la testa, lentamente. Così facendo una grande quantità di saliva, fuoriuscì dalla sua bocca e colò sul mio uccello .
    
    "Vai tranquilla, non c'e nessuno" le dissi spingendola di nuovo verso il basso.
    
    Spostai leggermente il timone per mantenere una rotta che ci permettesse di viaggiare tranquilli,
    
    Lei si avvicinò ancora e allungò la lingua ad accarezzare il mio pisellone turgido. Mamma mia, come mi piaceva quando mi leccava così. Prese a far scivolare la sua lingua lungo tutta l'asta, fino ad arrivare alle palle. Qui si ferml un attimo e poi le prese in bocca e mi succhiò i ...