1. Sulla barchetta a vela - storia vera


    Data: 04/04/2019, Categorie: Etero Autore: batman100, Fonte: Annunci69

    Storia vera.
    
    Non è tanto il gesto in se, spesso è la situazione intrigante che rende interessante un fatto.
    
    E' vero eravamo giovanissimi (intorno ai 20 anni) e i momenti per stare soli in intimità erano pochi, soprattutto in vacanza con i genitori.
    
    La mia lei era davvero una bella ragazza, vincitrice di piccole gare fra miss della zona, un bel seno sodo e un culo che parlava, per non parlare della sua bocca morbida e carnosa che viene tipicamente definita in modo volgare fra uomini "bocca a pipe".
    
    A quei tempi possedevo una barchetta a vela, una piccola deriva di 4 metri con la quale mi divertivo a bordeggiare nelle calde giornate estive, invece di stare ad oziare sulla spiaggia.
    
    Lei non era molto sportiva, ma per stare con me mi avrebbe seguito in capo al mondo.
    
    Al mare con i suoi costumini ridotti ai minimi termini, era uno spettacolo per tutti e io non ne ero geloso, anzi mi faceva piacere che fosse così apprezzata e notavo con soddisfazione gli sguardi allupati degli uomini quando passava vicino a loro sculettando in modo provocatorio.
    
    Un giorno me la portai in barca. Naturalmente su questi piccoli gusci si va in costume e dobbiamo spostarci di lato a seconda di dove tira il vento.
    
    Quando fummo un po' al largo la invitai a torgliersi il reggiseno per prendere il sole in topless.
    
    "Tanto non ti vede nessuno qui" le dissi.
    
    Un po' riluttante, (non era abituata a farlo sulla spiaggia) mi accontentò.
    
    "Mamma mia, che meraviglia!" Esclamai ...
    ... ridendo guardando le sue belle tette al vento baciate dal sole.
    
    "Scemo pensa a tenere la barca dritta" mi rispose lei sorridendomi, sapendo che non era così facile farlo visto che la barca a vela sta sempre un po' torta. "Sennò non riesco a distendermi per prendere il sole!"
    
    Cercai di impegnarmi al massimo per accontentarla anche se avrei dovuto rallentare quasi a fermare la barca. Non avrei mai voluto che cambiasse posizione. Si era adagiata sul pavimento dello scafo appoggiando la testa sulla poppa (della barca, non la sua!).
    
    Sole, mare, vento e la mia bella ragazza seminuda...cosa volevo di più dalla vita? Ero al settimo cielo, davvero.
    
    "Certo" dissi io " si potrebbe prendere anche il sole in modo integrale"
    
    E mentre dicevo così mi calai un po il costume mettendo in mostra il mio uccello che era in evidente stato di eccitazione.
    
    "Ma che fai? e se ti vedono?" mi disse lei
    
    "Chi mi può vedere? non c'è nessuno nell'arco di 3 miglia! Dai, fallo anche te!"
    
    "Tu sei matto!" mi rispose
    
    Intanto il mi ero sfilato del tutto il costume e una volta completata l'azione, provai ad avvicinarmi a lei con la poca mobilità che mi permetteva la barca che si regge su un equilibrio piuttosto instabile.
    
    Consapevole di ciò, puntai la prua un po' verso il vento per ridurne la spinta. Eravamo quasi fermi e la randa iniziava un po' a sventolare.
    
    Allungai una mano e mi attaccai al laccetto delle sue mutandine che si sciolse in un attimo.
    
    "Ecco fatto, che ci voleva!" Le ...
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