1. Undici minuti (e qualcosa di più)


    Data: 03/04/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Limerik, Fonte: Annunci69

    ... disse
    
    "Daje, méttete in ginocchio e succhiame er cazzo" e in un lampo tirò giù pantaloni e boxer.
    
    Quanto mi piacciono gli uomini così espliciti! Mi chinai ubbidiente e mi trovai davanti un cazzone già turgido, lo avvolsi delicatamente con le mani e cominciai a leccarlo scappellandolo ma lui mi afferrò la testa e me lo spinse fino in gola
    
    "Tutto in bocca frocetto" esclamò
    
    Quasi soffocavo, ma era una sensazione stupenda sentirmi dominato così.
    
    Mi "pompò" a lungo, credevo che mi avrebbe sborrato in bocca e stavo aspettando il fiume di sperma, quando all'improvviso si sfilò
    
    "Spojate e va sul letto. Lui scomparve in bagno e quando uscì, completamente nudo, trovò anche me nudo sul letto con la mia lingerie addosso.
    
    "Ah così stai messa, proprio da troia?"
    
    "Sì, se però non ti piace me li tolgo"
    
    "No, no, me piace pure de più sfonnatte er culo così, girate", era diventato d'una volgarità che mi turbava e mi eccitava insieme.
    
    "Sì però qui sul comodino ho messo preservativi e lubrificante, ti prego adoperali"
    
    Mi girai a pecora mostrandogli il mio culo perfetto e liscio come una pesca. Sentii che armeggiava dietro di me e pensai, anzi sperai, che fosse per indossare il preservativo, anche se avevo ...
    ... capito che ormai ero in balia di quel maschio autoritario e difficilmente avrei potuto imporgli nulla.
    
    Sentii la sua lingua sul mio buchino e la cosa mi mandò in estasi, cominciai a mugolare da vera cagnetta vogliosa, poi le sue dita (fortunatamente lubrificate) si fecero strada, dandomi ulteriore piacere.
    
    "Inculami, ti prego, non resisto" sussurrai svergognatamente
    
    Non se lo fece ripetere, poggiò la sua cappella durissima sul mio buchino, mia afferrò le anche e, come mi aspettavo, entrò con forza. Cercai di rilassare lo sfintere più che potevo, ma il dolore fu comunque notevole.
    
    Urlai.
    
    "Zitta troia, che fai svejà tutto er vicinato"
    
    Cominciò a scoparmi con colpi fortissimi e violenti (d'altra parte me lo aveva detto che scopava forte) dicendomi tutte le porcate che si dicono ad una puttana come me.
    
    Era un toro, non ammorbidì i colpi neanche per un secondo e, siccome davanti a me avevo la sveglia sul suo comodino, alla fine potei vedere con certezza che mi aveva scopato in quel modo per più di undici minuti.
    
    Un tempo che può sembrare nulla ma vi giuro che con un cazzone che ti sfonda il culo prepotentemente e senza sosta, undici minuti sembrano un'eternità.
    
    E la serata non era neanche finita. 
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