08 La segretaria dell’ università (Amandine)
Data: 31/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Leo71, Fonte: RaccontiMilu
Non era raro per noi dirigenti essere invitati a parlare in qualche università.Patricia ci teneva molto, diceva che faceva curriculum e dava prestigio all’azienda, così sponsorizzavamo diversi master in economia e management. Intrattenevo rapporti con alcuni docenti e un francese mi aveva chiesto di andare oltre la solita lecture di un paio d’ore per tenere un vero e proprio mini corso da 20 ore. Ne parlai a Patricia e mi spinse ad accettare, sia per le relazioni con la scuola sia perchè in classe avrei avuto come studenti diversi manager di aziende potenziali clienti.Ci accordammo per un intensivo di una settimana, tutte le mattine, una formula che mi avrebbe permesso di concentrare la mia presenza a Parigi e mi avrebbe lasciato i pomeriggi liberi per seguire il nostro ufficio locale. Mi venne assegnata una assistente che avrebbe provveduto ad aiutarmi con la preparazione dei corsi, la logistica e tutto quanto poteva servire.
Amandine era una ragazza di 23 anni molto esuberante, piccola ma davvero molto carina. Aveva dei bellissimi occhi verde acqua, capelli a caschetto biondi e un fare sbarazzino. Nonostante le avessi chiesto più volte di usare il mio nome insisteva nel chiamarmi professore, cosa che mi faceva sentire molto più vecchio dei miei37 anni. Ci parlammo un po’ via skype e mi chiese delle informazioni per prenotarmi il volo, che sarebbe stato pagato dall’università. Le dissi che pensavo di arrivare il sabato e di passare un fine settimana tranquillo per ...
... visitare la città che conoscevo molto poco, nonostante ci andassi spesso. Il nostro ufficio era in un posto terribile, quasi a Versailles, e quindi si finiva sempre per non vedere nulla.
– Non si preoccupi professore, le prendo un volo che arriva sabato mattina presto, così ha più tempo per vedere la città. Ci sono tantissime cose da fare qui. Se viene anche sua moglie o la sua fidanzata me lo dica che prenoto anche per lei così starete vicini, ma questo biglietto dovrà poi rimborsarlo all’università. Lo detrarremo direttamente dal suo compenso– No, sono single. Viaggio da solo– Ah, va bene allora. Le prendo anche un hotel in centro. Si fidi di me, conosco Parigi benissimo.Ne approfittai e le chiesi dei consigli su come muovermi e dopo un po’ che la conversazione andava avanti mi interruppe, sorprendendomi.– Senta, io nel fine settimana sono libera. Se vuole le faccio molto volentieri da guida. Ho studiato per farlo, sa?Dopo un paio di convenevoli accettai.
Venne a prendermi addirittura in aeroporto.Vedendola di persona e non nello schermo del pc la trovai più piccola di quanto avessi immaginato, ma anche più graziosa. Forse per i suoi modi, così sbarazzini che però cercavano di rimanere abbastanza formali. Mi portò in hotel, dove lasciammo la mia valigia in camera, e poi iniziammo ad esplorare la città. Fu una meraviglia. Grazie al pass dell’università e ad alcune chiamate che aveva fatto a nome del professore di cui ero ospite riuscii ad entrare alla Sorbona e vedere alcune ...