1. Le disavventure di uno schiavo- puntata 5


    Data: 31/03/2019, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Autore: MattewSlave, Fonte: RaccontiMilu

    ... carattere d’oro, sempre positivo e disponibile, ma quando si sente attaccato inizia a reagire male. Non ammetterà mai di avere torto. Rimuginerà e non ne vorrà più parlare. Francesco mi guarda e mi dice – Ma cos’è successo? – Non so cosa rispondergli. – Non l’ho mai visto reagire così, è ancora inc4zzato per il calcetto? – Forse anche per quello – inizio a parlare – ma probabilmente si è un problema più serio. Mi dispiace un sacco litigarci. – Dai passerà tutto. Sei ancora qua Giacomo? Io vado, tu resti qua? – anche Francesco è stupito di vederlo qua. – Sì, resto ancora un po’. Finisco di aiutare Matteo. Francesco ci lascia e restiamo da soli io e Giacomo. Finiamo di sparecchiare. Mettiamo un paio di pezzi di salsiccia a scaldare sopra la griglia che si sta lentamente spegnendo. Giacomo va sulla sdraio, io mi siedo a lato. – Matteo, finiscila di pensare al tuo amico. Non ci compatiamo, tu vuoi più bene a lui o a me? Non rispondo. Balbetto dicendo qualcosa senza senso. – Facilitiamo la domanda. Vuoi più bene a lui o ai miei piedi? – I tuoi piedi. – continuo – Padrone. Si leva le scarpe e io comincio a leccare i piedi, li ciuccio con ancora le calze dentro. Poi levo le calze e inizio a insalivarle. Il vento di fine settembre si sente nel bosco fluviale, negli alberi dietro di me si sente qualcosa di più dell’aria della notte. Mi giro di scatto. – Cosa fai schiavo? – Mi sembra ci sia qualcuno. – Chi vuoi che venga, qua, a quest’ora della notte! Continua a leccare!! Riprendo a ...
    ... leccare i piedi, poi Giacomo si scansa, va dalla griglia, prende i due pezzi di salsiccia. Uno lo mangiucchia e lo sputa sul piatto. – Mangia, schiavo! Mi avvicino schifato, ma lui mi prende per il coppetto, costringendomi a mangiare quello schifoso intruglio. Il secondo pezzo prima ci ha messo sopra il ketchup e il sapore è persino peggiore. Ride divertito mentre continuo a fare delle smorfie per quello che sto mangiando. Poi si sdraia nuovamente, si leva gli slip e mi invita a sp0mpinarlo. Prendo il suo arnese in bocca, lecco la c4ppella e lo prendo in bocca. Lui spinge a fondo la mia testa. Accende il cellulare – Stasera guardo un porno, fr0cio, vediamo se stavolta mi riesco ad eccitare -, lo mette tra la sua faccia e me. Continuo la pompa. Chiudo gli occhi e godo, come fossi una tr0ia. Mi sento la putt4nella di Giacomo, e il c4zzo si indurisce e mi sborra in bocca. Poi mi scatarra in bocca e va in bagno a ricomporsi. Io resto in ginocchio davanti al lettino vuoto, mi lecco le labbra su cui è arrivato il seme del mio padrone. Sento nuovamente dei movimenti verso le piante. Ma stavolta vedo un’ombra. E non è un gatto randagio, è una figura umana. Che scappa via. Sono spaventato, non reagisco in tempo per rincorrerlo e cercare di riconoscerlo. Giacomo è in bagno, quando uscirò gli dirò tutto. Comincio a pensare di chi si tratti. Forse Filippo, che dopo la litigata è tornato per chiarirsi e voleva prima capire se Giacomo parlava male di lui in mia presenza? O Francesco, che ...