L’amico di famiglia 1° parte
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Maturo
Autore: Liana1990, Fonte: xHamster
... mano, confesso che mi eccitai parecchio.
Decisi di essere un pó sadica. Bussai alla porta.
“zio” hai finito, fra poco dovrei lavare il bagno?”.
Lo vidi sistemarsi frettolosamente.
Venne fuori con il volto rosso, si riaccomodò sul divano con la patta gonfia, segno che non era riuscito a soddisfarsi.
Decisi che il gioco mi divertiva.
Ripresi a lavare, cercando di abbassarmi il più possibile per eccitarlo al massimo.
“ma non dovevi pulire il bagno?”
“lo faccio dopo,prima devo finire il salotto”
“credevo l’avessi finito”
Dopo la morte della moglie, non credo avesse avuto storie di sesso.
Aveva chiuso il giornale e non mi staccava gli occhi di dosso, fingendo di non accorgermi di nulla cominciai ad assumere le posizioni più assurde.
Mi chinai per risciacquare il panno nel secchio, mettendomi di spalle a lui, sapendo di offrirgli un bel spettacolo.
Potevo vederlo muoversi sul divano per cercare un'angolazione migliore per guardarmi il culo in bellavista, per via della posizione.
Era terribilmente eccitato e non poteva nasconderlo.
Mi venne la voglia di sentire la consistenza del pene, misi in atto un piano per poter soddisfare la curiosità.
"zio” potresti metterti sulla poltrona?, dovrei pulire il divano"
"certo Liana fai pure".
Tolsi i cuscini e li adagiai in terrazza, parlai del caldo insopportabile.
“perché non ti fermi per qualche minuto?”
"hai ragione fa un caldo terribile, ma non posso sedermi, i cuscini sono ...
... fuori”
"non preoccuparti mi alzo io"
"no, zio sta pure comodo, posso sedermi sulle tue gambe?"
"certo che puoi".
“ebbi il dubbio che avesse capito il gioco”.
Sedetti su di lui, poggiando il culetto sulle ginocchia.
“mettiti pure comoda”.
Lo feci, sentii il suo affare bello gonfio piantato tra i glutei.
Cominciò a raccontarmi che da piccola spesso sedevo sulle sue gambe.
Me lo ricordavo molto bene.
"sei diventata una bella ragazza chissà quanti ragazzi ti corrono dietro"
Continuava a muoversi molto lentamente in modo da strofinare il pene nel solco.
"allora Liana ti ricordi quando ti tenevo sulle gambe?".
Mi aveva messo un braccio attorno alla vita massaggiandomi con dolcezza i fianchi.
Le carezze divennero sempre più audaci fino a sfiorare con il pollice il seno.
Avevo i capezzoli duri e la pelle d'oca, sapeva come ottenere quello che voleva senza essere maldestro.
Lo abbracciai dandogli un bacio sulla guancia e dicendogli che era bello sentirlo ancora così legato a me, muovendomi per farlo eccitare sempre di più.
La t-shirt era salita fino quasi a mostrare le mutandine, cercava di accomodarmi per poter vedere meglio.
Decise di farsi audace, poggiò una mano sulla gamba accarezzandomela, cominciavo a sentire gli umori farsi largo tra le cosce.
"certo me lo ricordo, correvo da te e saltavo sulle tue gambe, tu mi prendevi per i fianchi e fingevi di farmi galoppare su un cavallino"
"già era il tuo gioco preferito sin da ...