L’amico di famiglia 1° parte
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Maturo
Autore: Liana1990, Fonte: xHamster
Salve amici e amiche,eccomi a raccontarvi unìaltra avventura di quando ero molto giovane e molto vergine (materialmente).
Niente scuola quella mattina, sciopero dei prof.
Mi ero svegliata presto per studiare, ne approfittavo per preparare un’interrogazione, ma verso le dieci decisi di sospendere.
Ero sola, papà in crociera con la sua nave, mamma e mia sorella in città, sarebbero rientrate solo verso sera.
Mi era stato chiesto se facevo un po’ di pulizia alla casa, visto che non sarei andata a scuola.
Cominciai dalla mia camera, faceva un caldo terribile, decisi di mettermi più comoda, sfilai il caldo pantalone della tuta e la maglia .per indossarne una lunga e fresca t-shirt che mi arrivava quasi al ginocchio, con una scollatura molto ampia, logicamente niente reggiseno, era superfluo.
Ripresi le faccende domestiche.
Ero in corridoio a lavare il pavimento quando il campanello squillò.
Aprii la porta e mi si presentò Giovanni, un amico di famigla, tanto che lo chiamavo “zio Giovanni”; sono abituata a chiamarlo così, che per me lo è.
Da due anni era rimasto vedovo,la moglie era morta di leucemia fulminante, era molto legato a noi e non passava settimana che non venisse a trovarci, anche perché ogni volta portava un sacco di roba da lavare e rammendare.
“ciao Liana è in casa la mamma?”
"purtroppo no è in città con Cinzia rientrerà solo questa sera, ma entra pure, hai bisogno di qualcosa?"
"niente di importante, ero solo passato per salutarla ...
... e fare una commissione, ma se non disturbo ne approfitto per stare un po’ al riparo dal caldo e bere qualcosa di fresco"
"certo entra, prenditi una birra dal frigo e poi vai direttamente in salotto, sto lavando e il corridoio è bagnato"
Si sedette sul divano e cominciò a sfogliare il giornale.
Continuando a fare le pulizie ero arrivata in salotto, chiesi allo “zio” di sollevare le gambe sul divano per permettermi di lavare anche in quella stanza senza farlo uscire.
Mentre continuavo a lavare lui leggeva tranquillamente il giornale, ad un certo punto scorsi i suoi occhi che sbirciavano nella mia direzione e notai che non guardavano il viso.
Mi resi conto che a causa della larga scollatura della t-shirt, poteva vedere comodamente il seno quando mi chinavo.
La cosa non mi infastidì, anzi ne fui lusingata, quell’uomo mi piaceva, assomigliava molto a papà, ora non fatevi strane idee, papà era veramente un fusto, specialmente in divisa, chiedere a mamma se è la verità.
Finito di pulire il salotto passai ad un’altra stanza.
“Liana posso usare il bagno?”.
"Fa pure" .
Continuai con le pulizie, passò parecchio tempo, non sentendolo uscire la cosa mi incuriosì e allo stesso tempo mi preoccupai, pensai di bussare alla porta, ma prima di farlo mi chinai a sbirciare dal buco della serratura.
Lo “zio” era a pantaloni e mutande abbassati con il suo arnese tra le mani intento a spararsi una bella sega.
Guardando cosa stava facendo e a quello che teneva in ...