Giochi ad alta tensione
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Cuckold
Etero
Autore: dealuce, Fonte: RaccontiMilu
... sollevò la minigonna e vidi che non indossava mutandine. La sua figa era lì, offerta sconciamente davanti a me. Se la spalancò lasciva mentre mi guardava con certi occhioni da angelo malizioso. Era una passerina bellissima, pareva disegnata da un grande pittore e richiamava in qualche modo le labbra della bocca, pensai. Era sottile e sovrastata da un pube con un ciuffetto di pochi peli corti. Solo scorgerla mi provocò lampi di desiderio. Allora Evelyn venne vicino a me, si piegò togliendosi agilmente la minigonna, mi parve quasi di sentire il profumo del suo sesso inebriarmi le narici, insieme al profumo floreale che aveva sulla pelle. Inaspettatamente s’infilò due dita dentro, nella sua cavità proibita, sdraiandosi con noncuranza vicino a me. Si era sciolta i capelli e poggiava il capo tra il mio braccio e il petto, quasi ad usare il mio seno come cuscino. “Posso?” mi chiese affannata indicando allusivamente i miei seni. Audace, si spinse a infilare una mano sotto al tessuto del vestito, poi sotto il reggiseno. Nel frattempo si scopava con movimenti lenti ma costanti il sesso con l’altra manina. Gemeva non riuscendo più a trattenere il piacere, quello che provava lì per lì e quello atteso. Non ero mai stata effettivamente sfiorata da una donna. A questo punto non ce la feci più, la baciai e iniziammo a scambiarci una serie di saette di lingua, profonde e roventi come il sole estivo. Praticamente venne mentre mi stava baciando e le nostre lingue giocavano ardite tra loro. ...
... Avevo deciso “avrei fatto la puttana di Evelyn quel pomeriggio. E lei sarebbe stata la mia”. Sentii la porta richiudersi. Era Alessandro. Ci sorprese proprio quando Evelyn, dopo avermi sfilato le mutandine, mi aveva condotta davanti allo specchio. Si era posta un grande cuscino sotto la schiena e ci era salita sopra languidamente. Io giacevo abbandonata tra le sue gambe, dandole le spalle. Le sue mani s’intrufolavano ovunque, senza posa. Mi mordicchiava il collo e inumidiva di saliva i capezzoli. Poi prese a sfiorarmi lì sotto, prima distrattamente, quasi come mossa apparentemente casuale, poi più insistentemente, raccogliendo i miei umori già copiosi tra i suoi polpastrelli. Così, ripudiando ogni residuo pudore, avevo iniziato a spingermi le dita in profondità dove più le sensazioni venivano suscitate. “Ah che monella sei. Non aspetti neanche ti tocchi io”. Mi guardai allo specchio e vidi uno spettacolo meraviglioso. Le guance arrossate. Gli occhi lustri di lussuria. Sfiorata indecentemente da un’altra ragazza. Cosa stavo facendo? Me l’avessero detto qualche giorno prima non ci avrei creduto. Ero ancora tentata di ricoprirmi e scappare via, ma il mio corpo, o meglio il mio sesso, mi comandava di restare. “Vedo che vi siete ambientate bene”. Non riuscii a sostenere lo sguardo beffardo e voglioso di Alessandro. Incurante presi la mano di Evelyn e la condussi dentro. “Fammi venire ti prego. Non ne posso più”. Finalmente iniziò a masturbarmi con due mani: una che perlustrava la mia ...