La quarantena del Lockdown
Data: 26/03/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: tantreros, Fonte: RaccontiMilu
... entrambi bisogno di sfogarci sessualmente, altrimenti perchè avresti messo questo film?-
-É un film d’azione..-
-Balle, ce ne sono di film d’azione, ma hai messo proprio questo per sedurmi.-
-Io non voglio sedurti…-
-Vuoi che faccia la prima mossa per sentirti meno in colpa, vero?-
-Non è vero niente. Mi sa che la maria ti sta montando la testa. Fai dei discorsi ridicoli.-
-Quando ero in stanza ho sentito degli strani rumori provenire dalla porta, per caso mi stavi spiando?-
Nel pieno del mio imbarazzo, mi feci rosso.
-Ho preso in pieno. Colpito e affondato.- Irene rise di gusto, si portò la bottiglia alla bocca e s’introdusse il cono dentro, come per mimare un pompino.
Avevo il cazzo ben duro e lei che mi caricava sempre di più con quel gesto.
-Ora basta Irene…- Le urlai contro, ma la presi per le spalle e la portai verso di me, togliendole la bottiglia dalle mani e posandola sul tavolino. Le misi la testa fra le mie gambe e mi sbottonai i pantaloni, tirandomi fuori il cazzo.
-Ora succhiamelo tutto.- Le ordinai.
-Si zio, te lo succhio con dovizia.-
Irene prese a leccarmi la cappella con la punta della lingua, facendola ruotare sopra, con la mano sinistra mi accarezzò il cazzo, giungendo fino alle palle, incastrate ancora tra le cosce ed il divano. Le spinsi la testa contro il cazzo, afferrandole i capelli morbidi. Irene prese a farmi un soffocone, ingoiando tutto il cazzo, e poi prese a ad andare su e giù con la testa, bagnandomi con ...
... la saliva.
Le tirai sulla schiena il golf e lei se lo tolse prendendo un po’ di fiato, mi fece ammirare il seno e poi si rituffò tra le mie cosce riprendendo a spompinarmi.
Con il cazzo in mano, si tirò su, a toccare i capezzoli con la cappella, mi guardava dritta negli occhi, quei suoi occhi ceruli e goduriosi.
-Adesso tocca a te a leccarmela, zio.-
Si sdraiò sul divano e si levò i pantaloncini ed il perizoma divaricando le gambe verso l’alto. La sua vagina era ben rasata, rosa e socculente. Mi immersi tra le sue cosce e gliela presi a leccare. Il suo profumo era un nettare che mi inebriava fortemente. La vagina così polposa, carnosa, il clitoride ben dritto era il bersaglio della mia lingua.
Presi la bottiglia dalla quale poco prima beveva; con il collo gliela introdussi nella fica, lentamente, facendola gemere. Le tenevo una mano sotto la schiena, vicino al sedere, e la vedevo mentre godeva mentre le introducevo la bottiglia dentro. Un pò di birra, quel poco che era ancora dentro, le bagnò la vagina, facendola gridare dal piacere che le procurava questa penetrazione.
-Ora mettici il cazzo… Lo voglio dentro, voglio godere.- Ansimò con voce calante, provocatoria, calda.
Le introdussi la cappella e poco alla volta tutto il cazzo mentre lei gemeva, si sfiorava il seno, si toccava i capezzoli.
Iniziai a darle delle piccole botte di bacino, mi distesi su di lei, leccandole i capezzoli turgidi e appuntiti, presi a penetrarla con più foga, e lei che gemeva e ...