1. Come una belva


    Data: 22/03/2019, Categorie: Hardcore, Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster

    ... subito sentì una tumescenza pulsante, che cresceva sotto di lei. Con le dita cercò la punta, le strinse, l’avvolse.
    
    Lui emise un piccolo ghigno di trionfo e cercò di spingerle giù la testa.
    
    Ada sedette sul cordolo di cemento grezzo, le spalle contro il muro. Prese la borsa e tirò fuori il resto dei vestiti come se volesse indossarli. Invece li posò ripiegati sulle ginocchia e si strinse la camicetta bianca al petto.
    
    “Ormai, è inutile starci a rimuginare sopra, no?” mormorò Lisa, sedendosi accanto a lei. Fece per abbracciarla ma Ada si ritrasse.
    
    “Perché sei andata là? Perché ci sei andata?!” gridò. Lisa alzò le spalle. “E tu? Perché mi hai seguita?”.
    
    Aveva aspettato a lungo, dopo che aveva visto Lisa scomparire tra la vegetazione. Alla fine, si era spinta a cercarla. La luce ormai era bassa. Tra gli arbusti, sedili di automobile, un rifugio costruito con lamiere di plastica e copertoni di autocarro, … era andata avanti, attraverso giardini di relitti e di cardi secchi, fino a una recinzione di stuoie di canna. Aveva guardato in un pertugio. Lisa e un ragazzo erano stesi per terra; lei teneva la testa affondata tra le sue gambe. A quel punto si era girata e aveva visto un ragazzo biondo in piedi vicino a lei. Ciao Ada, le aveva detto.
    
    “Ti stavo cercando. Eri sparita”.
    
    “Bèh non dovevi venire se non ne avevi voglia”
    
    Tu chi sei? Il ragazzo biondo aveva sorriso: ci siamo conosciuti in treno non ricordi? Ada era rimasta ferma, a guardarlo venire avanti, ...
    ... preceduto dall’odore di cocco della crema solare, la pelle scura di sole, il ciuffo di capelli che gli cadeva sulla fronte. Si era fermato di fronte a lei. Aveva fatto per toccarla ma lei lo aveva bloccato. Lui le aveva allontanato la mano e aperto la camicia sul petto. Lo sapevo che ci saremo rivisti, le aveva detto. Tu no?
    
    “Non credevo che sarebbe finita così…” disse Ada a bassa voce. Lisa le lanciò un’occhiata. “No, nemmeno io”.
    
    L’aveva spinta giù, le ginocchia sulla sabbia, il torso spinto in avanti. Si era appoggiata sulle palme delle mani; la stuoia di fronte a lei, logora e sdrucita in più punti. La faccia del ragazzo rasato era a meno di un metro: stringeva la testa di Lisa, la spingeva con un gesto monotono, quasi stanco. Quando si era accorto di lei, l’aveva fissata, ammiccandole. Dietro, il ragazzo biondo le stava sondando la vagina con l’indice e il medio; il pollice le entrò nell’ano. Smettila! Ma lui aveva continuato a scavare dentro di lei, come se il suo corpo non fosse stato altro che la sua tana.
    
    “Non riesco a sopportarlo…” mormorò
    
    Lisa esalò un sospiro. “Tanto vale farsene una ragione”.
    
    Ada scoppiò in una risata stridula. “Una ragione! Falla finita! Credi che non ti abbia vista…? Ti divertivi a succhiarglielo? Ti piaceva proprio, eh?
    
    Lisa le piantò gli occhi addosso. “Anch’io ti ho vista, cara, mentre te lo metteva in culo”.
    
    Afferrata alle sue cosce, Lisa lo stava esplorando con la punta della lingua. Era prossimo a venire. L’aveva sorpresa ...
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