1. Apprensiva spudoratezza


    Data: 19/03/2019, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io auspicherei di non scrutarti intensamente in quel modo, obbligarmi e in ultimo limitandomi nello scervellarmi apertamente su qualcos’altro, insomma atteggiarsi e in conclusione simulare solamente in modo ingannevole e posticcio, malgrado questa cosa conservo di te un’unica e peculiare immagine, un’esemplare ritratto: ovverossia quegli arti inferiori dinamici, robusti e solerti, così come se dovessero essere in fuga da qualcosa, che comunque non può scampare, al tempo stesso però assennate, caute e protette tanto da fare perdere la testa.
    
    Onestamente &egrave da qualche tempo che t’analizzo, perché ogni cosa comincia da quel punto, una poderosa vitalità del muscolo che si propaga espandendosi dalle cosce e scende giù, in quanto rovescia come la corrente elettrica dalle ginocchia sino alle caviglie, con un portamento agile e spedito. Tu sei un manipolo d’inverecondia instabile e smaniosa, che a volte mi pianta lasciandomi senza respiro. Chi può dirlo, sei bastantemente cedevole da poter alterare un uomo contaminandolo, al tempo stesso pure una femmina. Perfino nella mattinata d’oggi non declini il tuo usuale caff&egrave: amaro, ridotto e bollente. Tu accedi nella caffetteria, sorseggi a rilento perché possa apprezzare le tue labbra che si dischiudono lievemente, perché quest’oggi sei più brioso e sveglio del consueto, sì, per il fatto che le tue mani non fremono né sono sulle spine, al contrario, il torace si solleva e s’abbassa con una cadenza atipica e contrastante ...
    ... del quotidiano. Il seno ti spinge contro la camicetta appena aperta, giustappunto quel tanto da riaccendermi di nuovo:
    
    ‘Siete per caso aperti questa sera?’.
    
    Il suo &egrave un richiamo dal tono grave, direi cavernoso, il tuo orologio segnala l’orario:
    
    ‘Precisamente scrutare e non anelare. Che cosa? I tuoi quarant’anni a stento additati, il minuscolo solco aguzzo attiguo alla tua bocca che mi riferiscono informandomi che te la sei praticata in maniera completa, con quelle mani lunghe, oserei affermare a momenti decorate:
    
    ‘Sì, certamente, tutti le giornate, fuorché il giovedì’.
    
    Alzi lo sguardo, noto che punta gli occhi dentro i miei, sono chiaramente sguarnita, se non ti sei accorta di come ti desidero, non ne te accorgerai in quest’istante allora mai più. Io le conosco quelle come te, perché giocano semplicemente se sanno di poter vincere, in verità con me ne hai la piena convenienza, la ricca opportunità. Subito dopo che te ne vai dal locale mi rendo conto che m’hai squadrato ispezionandomi per un tempo eccessivo, perché quest’ultima fosse solamente una conseguente, lineare e pura occhiata. Danzo per caso con l’estro, galoppo forse con la creatività? Non credo, perché quella l’ho riposta stipandola nel tiretto molto tempo addietro, da quando commettere uno sbaglio &egrave divenuta una scommessa assai minacciosa e sovrastante d’avvolgere. Ancora un solo istante e m’avresti disorientato con la tua persona, sbigottito con il tuo accento e frastornato con il tuo ...
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