1. Samanta continua 2


    Data: 14/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Corvo_Nero, Fonte: RaccontiMilu

    Samanta si prese qualche giorno per pensarci. Non era certo una cosa leggera quella che Alberto gli aveva proposto e non voleva mai e poi mai compiere scelte azzardate. Poteva negare l’intensità di quello che aveva provato? D’altra parte, tuttavia, tutta quell’eccitazione era dovuta alla costrizione e all’umiliazione. Sarebbe riuscita a viverla lo stesso sapendo che, nel caso si fosse rifiutata, non ci sarebbero state ritorsioni? E poi Alberto l’aveva umiliata pubblicamente. Cosa gli impediva di rifarlo? Pensandoci bene, però, quella sera lei avrebbe potuto rifiutarsi, sottrarsi a quel gioco perverso. Invece no. Era rimasta, fino in fondo, e ne aveva tratto un’esperienza unica e sconvolgente. Al sicuro tra le mura della sua camera fece scendere una mano sulla figa e si scoprì, come se potesse essere una sorpresa, bagnata. Forse era malata, ma le piaceva essere sottomessa, obbligata, esposta, umiliata. Esser al centro del desiderio degli altri la faceva morire di voglia e le impediva di ragionare lucidamente. Ricordò la sera del mouse e iniziò ad accarezzarsi lentamente il clitoride. Persino attraverso un monitor quel fare autoritario, anche dispotico, di Alberto riusciva a metterle l’agitazione addosso. E faceva scattare quell’insano meccanismo dove il piacere di chi le era di fronte alimentava il suo, spingendola ad osare sempre un po’ di più. Sì, Alberto aveva ragione. E mentre due dita accarezzano dolcemente il clitoride, Samanta si trovò a dar ragione alle parole ...
    ... ascoltate pochi giorni prima. Scese sul sesso anche con la mano sinistra, usandola per aprire le labbra tenere e bagnate dei propri umori. Nella sua mente Alberto era lì davanti a lei, seduto composto e serio su una poltrona. ‘Forza, masturbati.’ Samanta obbedì, continuando ad accarezzare il clitoride. ‘Aprila. Voglio vedere dentro.’ Doveva dire qualcosa? Forse sì, ma Alberto non gliel’aveva chiesto. Eppure’ ‘Bau” E con le dita della mano sinistra allargò ancora di più le labbra. Sentì la sua carne tendersi e tirare e, se non fosse stato un ordine, avrebbe già mollato. ‘Di più. Non vedo abbastanza.’ Come fare? Sospirò, strinse i denti e infilò indice e medio dentro di sé. E poi divaricò le dita. Era abbastanza aperta ora? Lei si sentiva terribilmente aperta. E pensare che ci potesse essere qualcuno a vederla in quel modo osceno l’eccitava ancora di più. L’orgasmo esplose inaspettato facendola richiudere in se stessa e raccogliendosi in posizione fetale sotto le coperte. Poco tempo dopo Alberto era di nuovo nell’appartamento di Samanta, seduto comodamente sul divano mentre lei era sulla sedia della scrivania. Era un silenzio pieno di imbarazzo quello che c’era tra i due ragazzi, finché Alberto non spezzò il silenzio. ‘ Se mi hai chiamato &egrave fatto venire qui per parlare deduco tu abbia riflettuto sulla mia proposta.’ ‘ Beh sì” ‘ Bene, allora dimmi cosa hai deciso di fare.’ Samanta arrossì e si sentì in preda all’imbarazzo più profondo. Si guardò attorno cercando le parole più ...
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