1. le disavventure di uno schiavo – puntata 2


    Data: 14/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Gay / Bisex Autore: MattewSlave, Fonte: RaccontiMilu

    ... convinto che la nostra amicizia fosse talmente profonda da superare uno scoglio del genere. Fortunatamente avevo ragione. Fu imbarazzante rispondere alla domanda di Francesco – Ma ti sei mai segato pensando a me? -, al punto che ero quasi rilassato quando gli dissi della mia attrazione per Giacomo.
    
    – Qua a Firenze tutto ok… Matteo è un bravo ragazzo, avevi ragione a farmi diventare suo coinquilino.. lo conosco da 15 anni, ma lo sto rivalutando solo in questi giorni… -, diverse faccine intorno a questo messaggio di whatsapp, lo ha scritto Giacomo a Francesco, che poi ha mandato a me facendo lo screenshot. Ero molto felice di quello che stavo leggendo, capendo che da una parte Giacomo si trovava bene con me e, dall’altra potessi contare sulla sua discrezione. Appoggiato il cellulare, vado nella sua stanza e gli chiedo – Giacomo, ti va di giocare stasera? – – Avvicinati – mi avvicino e mi tira la sua scarpa addosso – ti avevo detto che in questo contesto io sono il padrone, chiaro? Chiamami così!!! – – Scusami padrone! – Riportami la scarpa, portala usando la bocca – e io raccolta la scarpa per terra, tenendola tra i denti gliela rendo. In cambio si prende la scarpa in mano e mi ...
    ... tira tre o quattro scarpate sulla faccia. – Siediti fr0cio! – mi dice – e leccami i piedi!! Comincio a leccare le dita dei piedi, chiudendo gli occhi. Lui mi fissa sorridendo. E poi mi ficca le calze in bocca, facendomele ciucciare. – Ti sto studiando attentamente fr0cio. In questi giorni stiamo giocando, ma voglio capire a che livello spingermi. Siamo stati molto fortunati quanto ti ho beccato a leccare i piedi al tuo ex coinquilino l’altro giorno. E non voglio lasciare nulla al caso. Sorrido, mentre finisco di lavare per bene i suoi piedi, e pulisco le dita da ogni residuo di sudiciume. Anche lui sorride, poi si gira, mi mette il sedere davanti alla faccia e molla una scorreggia rumorosa e maleodorante. – Che schifo! – grido e, in cambio, ricevo un pugno sullo stomaco. – Torna nella tua camera fr0cio. Il tuo servizio finisce qua, non sei ancora pronto per essere veramente mio schiavo e forse non lo sarai mai. – No, scusami padrone, non farmi tornare di là. E, prendendomi per un orecchio, mi trascina di peso e mi riporta nella mia stanza – Se vuoi che non succeda un’altra volta, alla prossima scorreggia che ti farò addosso al limite potrai dirmi grazie. Per stasera è tardi fr0cetto!! – 
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