Jotaro, il mio amore giapponese - Capitolo 4
Data: 12/03/2019,
Categorie:
Anale
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
Capitolo 4 Diventiamo amanti fissi
Non c'era dubbio alcuno che ci amassimo veramente. Ogni volta che facevamo l’amore ci avvicinavamo ulteriormente uno all’altro. In privato ci comportavamo come dei romanticoni. In pubblico agivamo come ragazzi normali. Come tutti gli innamorati avevamo delle discussioni. Ma non erano mai abbastanza violente da separarci. Erano parte della nostra relazione, i dolori della relazione se volete. I genitori di Jotaro ci dissero che era molto normale che accadesse. La prima volta che litigammo ebbi paura che stessimo per separarci. Io non volevo perderlo. Avevamo litigato su uno stupido compito di scuola. Più tardi risultò che ci eravamo sbagliati tutti e due, ma quello non era importante. Il fatto era che avevamo avuto il nostro primo vero litigio ed io mi sentivo molto infelice. Non ci parlammo per una settimana. Alla fine suo padre ci diede una lavata di capo. Ci eravamo veramente meritati quella sgridata.
“Voi due dovete smetterla di comportarvi come bambinetti e risolvere questo sciocco piccolo litigio!” Disse: “Voi due non dovete troncare una grande amicizia per un piccolo disaccordo su di un compito di scuola.”
Capii che aveva ragione ed anche Jotaro. Restammo seduti nella sua stanza per un po’, senza parlare. Io fui il primo a rompere il silenzio: “Jotaro, mi spiace per le cose che ho detto. Io non volevo. Per favore perdonami. Io ho... io ho paura di perdere la tua amicizia e il tuo amore.”
Lui mi guardò e poi si alzò: ...
... “Davide, è stata mia la colpa, ho iniziato io, e ti sto chiedendo di perdonarmi. Ti ho detto cose spiacevoli. Mi dispiace.”
Ci guardammo a lungo, poi io mi alzai e lo abbracciai. Cominciammo a piangere mentre ci stringevamo l’uno all’altro. Capii che ora andava tutto bene. Vorrei poter dire che fu l’unico litigio nei cinque anni che restammo insieme, ma ce ne fu qualcun altro. Ma ritornammo sempre a baciarci ed a recuperare il nostro accordo. Capimmo che le discussioni erano una parte sana della nostra relazione e che ci portavano a comprendere meglio come l'altro vedeva le cose. Litigammo su cose banali, la scuola, i fatti del giorno e cose che ci avevano colpiti personalmente. Parlavamo anche delle nostre paure, specialmente io. Jotaro non aveva niente da temere dai suoi genitori che sapevano. I miei invece non sapevano e quella era la vera paura, cosa sarebbe successo se l’avessero scoperto? Mia mamma era così omofoba! Mio papà, beh non sapevo quello che pensava dei gay finché alla fine mi rivelai quattro anni fa. La sua reazione fu che aveva avuto dei sospetti, ma che aveva scelto di non dire niente a causa della mamma.
Ritornando a noi avevo paura che la mamma mi avrebbe portato in una clinica e ciò mi provocava degli incubi. Li raccontai a Jotaro che mi confortò meglio che poteva. Avevo incontrato Jotaro nel 1979, quando avevo sedici anni. Allora non c'era alcuno supporto per i giovani gay. Ora hanno eccellenti gruppi di appoggio dove andare per avere aiuto, ora ...