1. Lo spilungone


    Data: 07/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: S.V. Strange, Fonte: EroticiRacconti

    ... tranquilli. La amica mi guarda e telepaticamente sento che dice: va’, fallo tuo e non ti voltare indietro. Ho il suo consenso.
    
    Il buttafuori (che ripeto, tenetevelo voi) ci timbra la mano, ci allontaniamo e iniziamo a conoscerci un po’. Si chiama Andrea (pure il mio nome preferito, altro da offrire per conquistarmi?), ha 6 anni in meno di me, e ha da poco capito di sentirsi attratto dai ragazzi. Continuiamo questa passeggiata e capisco che non solo è molto carino, ma è pure in gamba. Molto. Ci sediamo su un muretto e iniziamo il gioco del cercare argomenti per prenderci in giro, con prima un minimo contatto fisico, poi la distanza, poi un contatto fisico un po’ più intenso e poi, basta, non ce la faccio più, gli prendo la testa e lo bacio. Quel bacio, aspettato da quando ho mollato il giubbotto al guardaroba, mi piace. Meno il sapore di fumo, ma ci passiamo sopra. È alto. Si chiama Andrea. Sembra in gamba. E non mi ha tolto gli occhi di dosso tutta la sera. Che cazzo voglio di più?
    
    Eravamo seduti con le gambe da un lato del muretto, ci mettiamo a cavalcioni, siamo più vicini e possiamo abbracciarci. Le lingue continuano a toccarsi; gli lecco lentamente il labbro superiore. Mi piace. Un coglione che passa davanti in macchina ci interrompe di botto suonando il clacson, vedere due froci che si baciano aveva urtato la sua sensibilità di microcefalo. Fanculo. Riprendiamo a baciarci. Mi bacia il collo, può farmi tutto quello che vuole in quel momento. Sono suo. Ci ...
    ... stringiamo a passo le mani sul suo corpo. Confermo che è magro. Ma quel corpo magro mi piace. Ha qualcosa che mi fa perdere il contatto con la realtà, forse il suo profumo, la sua pelle, non lo so. Abbasso lo sguardo e dai suoi pantaloni bordeaux vedo la sagoma del suo cazzo duro. Non posso fare troppo il bravo ragazzo, voglio andarci piano e non voglio far succedere tutto subito. Ma la mano sopra ce la devo mettere. Sento che diventa ancora più duro. Passo la mia mano avanti e indietro, percorrendo tutta la lunghezza. Lui sospira, sento sua eccitazione nei suoi baci. Ricambia il gesto portando la sua mano sui miei pantaloni e dio solo sa quanto vorrei essere nudo con lui e fare le peggio cose. Sento l’eccitazione che sale e il mio cazzo che sta per strappare i pantaloni troppo aderenti. La sua lingua nella mia bocca e la sua mano che mi accarezza, mi stanno facendo bagnare come non mai. Sento liquido trasparente che impregna gli slip, e spero non macchi i pantaloni (le luci blu della discoteca non perdonano, sono peggio di CSI). Se ora con quelle labbra scendesse giù, non so quanto potrei resistere prima di esplodere. La realtà di una strada di periferia, con il suo traffico, i suoi rumori e le persone che rallentano per guardarci e chiedersi “ma sono davvero due maschi?”, mi scaraventa alla fredda realtà. Con molta tristezza apro gli occhi, e gli dico che forse è meglio fermarsi. Torna anche lui alla realtà, è d’accordo con me. Ci scambiamo il numero di telefono e la promessa di ...