1. Non sempre è ciò che credi


    Data: 04/03/2019, Categorie: Lesbo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    E’ conveniente e fruttuoso badare pensando innanzitutto in modo costruttivo, ma &egrave anche favorevole e positivo cercare se fattibile svegliarsi ogni mattina di buon umore ed essere curiosi della vita e affrontarla, anche se mi rendo conto che talvolta non &egrave sempre agevole né effettuabile né facile da mettere in pratica. Questa qua, infatti, &egrave indubbiamente la mia più grande fortuna, perché avviene in realtà del tutto in modo inatteso, per il fatto che i miei quotidiani giorni di battaglia assumono una collocazione e una tintura disuguale, tingendosi d’altronde di dettagli e di situazioni che mi giungono all’improvviso, pertanto, l’aspetto d’una pacifica giornata d’ottobre inoltrato a queste latitudini &egrave ancora sufficientemente e morbidamente calda, per chi &egrave immerso e inserito nei ritmi d’una città come Cagliari.
    
    Io osservo al presente il viale Colombo alle ore quattordici d’un abituale giorno lavorativo, per il fatto che &egrave un continuo brulicare di persone che velocemente cercano di raggiungere un tavolino d’un purchessia bar o tavola calda all’aperto, per consumare frettolosamente il pranzo. Questi sono i momenti nei quali non si consuma solamente un’insalata multicolore, bensì s’intrecciano relazioni con il vicino di stanza, con il collega che ci attrae e che ci stuzzica da qualche tempo, con l’amante che si svincola da una riunione, intanto che ci regala anche solamente un bacio al sapore del caff&egrave o d’un aperitivo sfidando il ...
    ... traffico.
    
    Io, per l’occasione, sto aspettando un’amica con la quale trascorrere quell’ora d’aria e mentre l’attendo m’immergo nella folla che mi viene incontro anziché restare seduta sulla motocicletta. M’infilo tra gli sconosciuti e lascio che le mani, le parole, gli odori. Le sfumature e i colori tingano la tela sulla quale andrò a dipingere cercando di ritrarre l’intera mia giornata. Non so se vi sia ancora capitato di camminare tra gli sconosciuti, tra una folla multicolore intendo, come quella d’un sabato al mercato o per l’appunto quella che si riversa in una via centrale d’una grande città all’ora di pranzo, per il fatto che essa stessa concede regalandoci e rilasciandoci sensazioni particolari. Per esempio, origliare senza volerlo, udendo sennonché i dialoghi degl’individui, scagliarsi da una bocca all’altra, da una citazione all’altra, annodando magari episodi e modi di vivere che in nessun caso si sarebbero imbattuti, lo stesso discorso vale con i colori e con le differenti sfumature delle facce ancora abbronzate, sudate e truccate delle persone. Ebbene sì, molto chiaramente, inclinando l’occhiata in quest’affluenza si può ben constatare accorgendosi di quanto quei piedi siano delle limitate e ristrette venature di colori che cambiano di posto sbrigativamente, causando e creando effetti e reazioni in spostamento alquanto singolari, al momento torniamo però al mio incontro.
    
    Io attualmente sto aspettando Federica, una donna affascinante e armoniosa e simmetrica che ...
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