1. Innamorata di mia suocera


    Data: 28/02/2019, Categorie: Lesbo Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    Sono rannicchiata dietro la schiena di mio marito. Abbiamo da poco consumato una splendida scopata. Le mie tette sono schiacciate dietro le spalle del mio stallone. I miei capezzoli conficcati nella sua schiena. Un mio braccio lo circonda e la mano è posata sul suo cazzo. Con la mente vado al giorno in cui l’ho conosciuto.
    
    Ho sedici anni. Sono in vacanza al mare insieme a mia nonna e mio nonno. Siamo in spiaggia. Vicino al mio ombrellone ce n’è uno con due lettini vuoti. Dopo circa mezz'ora arriva una donna la quale si stende su uno dei lettini. La guardo. È bellissima. Bionda. Alta. Una bocca rosea dalle labbra molto carnose. Un pezzo del bikini nasconde, a stento, un seno molto grosso (forse una 5 taglia) e che, però, non riesce a nascondere la punta dei capezzoli che spingono contro la stoffa. Ventre piatto. Gambe lunghissime. Un monte di venere ben in evidenza nascosto dal secondo pezzo del costume. Più la guardo e più la mia micina miagola. Il desiderio si fa strada nella mia mente. S’impossessa del mio corpo e lo fa fremere. Eppure non sono una lesbica. Davanti ai miei occhi si staglia la figura di una donna stupenda. L’incantesimo viene interrotto dall’arrivo di un giovane guerriero che si siede sul lettino libero. Sembra Thor, il dio vichingo. La libidine che pervade il mio corpo mi induce a guardare fra le gambe del ragazzo. Il costume che indossa non riesce ad occultare la manifesta forma del grosso ariete inalberato fra le sue gambe.
    
    “Mamma, ho lasciato ...
    ... detto al ristorante che saremo a pranzo alle 13”
    
    Dio! La dea della bellezza è la madre del vichingo. Solo dal suo ventre poteva nascere un si bel ragazzo. Il sangue mi pulsa veloce nelle vene. Ho deciso. La mia guerra di conquista ha inizio. Comincerò dalla parte più debole dello schieramento avversario: il figlio della dea, il dio Thor.
    
    Un anno è trascorso e il dio (si chiama Paolo) è diventato mio marito. Ho vinto la prima battaglia. È stata una battaglia dura. Ho dovuto vincere la resistenza della madre che si opponeva con ogni mezzo a che io diventassi sua nuora. È gelosissima del figlio. Da una serie di segnali e dalle attenzioni che dedica al prodotto del suo ventre capisco il perché della sua gelosia. È innamorata di suo figlio. Ora mi aspetta la battaglia decisiva quella che porrà la parola fine alla guerra. Vinco perché gli faccio capire che l’avrei aiutata a conquistare il figlio. Compito oltremodo facile perché anche il mio Paolo è innamorato della madre. Lo capisco da come la guarda. I suoi occhi sono tutti per il corpo della madre. Che il mio puledro cavalchi anche sua madre non mi importa un fico secco. L’importante è di averli entrambi nel mio letto.
    
    Dopo il matrimonio siamo andati a vivere nella casa di mia suocera. Una villa fuori città circondata da un enorme giardino diventa la scena dove consumo i miei amplessi con mio marito e, spero, dove consumerò quelli con mia suocera. Mi dedico alla realizzazione del piano per la conquista della fortezza: mia ...
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