1. Di nuovo in palestra, ma..


    Data: 22/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: 21ennedotato, Fonte: Annunci69

    Ieri, come vi ho detto, sono tornato in palestra con la speranza di vedere quel bestione. L'ho visto entrare e già mi è venuto duro. Ho deciso di continuare a scrivere perché è come tenere un piccolo diario con i miei segreti più reconditi.
    
    Fatto sta che sono entrato un paio di minuti dopo di lui. La palestra purtroppo ha ricominciato a riempirsi dopo la paura collettiva da virus che l'aveva svuotata. Negli spogliatoi eravamo io, lui e altri due ragazzi, sulla trentina entrambi, che parlavano tra loro senza considerarci. L'ho cercato numerose volte con lo sguardo ma lui faceva finta di non conoscermi. Non so perché ma devo ammettere che mi ha dato fastidio. Lo spiavo mentre si svestiva, lo cercavo attraverso il sottile tessuto della mia maglia mentre mi spogliavo io. Ma niente, non mi guardava. Ho cercato di dare un'occhiata al suo enorme cazzo mentre si toglieva i pantaloni. Stavolta però ha deciso di tenere le mutande. Strano.
    
    Durante tutto il percorso di allenamento mi è stato lontano, non desideravo altro che sentire il suo odore da uomo virile mentre i suoi muscoli pompavano sangue, sudati, e si gonfiavano durante gli esercizi. Al solo pensiero sentivo un rigonfiamento nelle mutande. Invece di seguire il suo piano, è andato nella sala pesi, forse voleva far finta di nulla, ma io non potevo assolutamente. Sentivo la produzione di saliva aumentare mentre pensavo al suo cazzo che mi entrava nel culo.
    
    Ho finito presto l'allenamento, non avevo più voglia di stare ...
    ... lì se dovevo essere ignorato. Così sono andato diretto negli spogliatoi a cambiarmi, non avevo nemmeno sudato. Ero da solo, nervoso, così mi sono messo a guardare il telefono, tra instagram e facebook, video idioti o messaggi con amici. La mia ragazza mi ha chiesto se cenavo da lei, le ho risposto di si. Mi sono accorto poi che era passata mezz'ora da quando ero entrato negli spogliatoi. Gli zaini e le borse appoggiati sulle panchine erano scomparsi, i possessori dovevano essere entrati senza che me ne accorgessi. Entrai dunque in doccia, e mi bagnai con il getto d'acqua calda. Non avevo portato lo shampoo, così da avere una scusa per parlare con lui, invece era andata male.
    
    Dopo pochi secondi ho sentito la porta dello spogliatoi sbattere. Il mio cuore ha iniziato a sfondarmi il petto, lo stomaco era dilaniato da una voragine enorme.
    
    Passi pesanti si avvicinavano verso le docce. Poi lui ha girato l'angolo.
    
    Sembrava sempre più enorme, spalle monumentali, pancia dura di chi non ha solo il grasso, cazzo incredibile.
    
    Il culo mi faceva ancora male da quando mi aveva profanato per la prima volta, eppure in quel momento smise di pulsare e lo sentii allargarsi.
    
    Mi ha visto e sembrava innervosirsi.
    
    Si era posizionato nelle doccia più lontana, non coperta dal muro che impedisce la vista delle panchine sulle quali ci si cambia.
    
    «Ciao.» ho provato ad accennare timidamente.
    
    «Hey.» mi ha risposto lui, sembrava freddo, ma forse era solo una mia impressione.
    
    Non si ...
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