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13 – Forica: In bagno
Data: 19/02/2019, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... sulla tavola water e le dissi che il bidet glielo avrei fatto io con la mia lingua. Subito insinuai la lingua tra le grandi labbra percependo il profumo un poco più intenso della sua fighetta non lavata. Il profumo così intenso di lei accese un fuoco inarrestabile creandomi uno stato di eccitazione incontrollabile. La leccavo e mentre spostavo la lingua sul buchetto del sedere immergevo il naso nella fighetta masturbandola mentre lei accarezzava la mia testa dicendo in continuazione che mi amava. La feci poi sollevare in piedi. Le braccia tese verso il bordo del lavabo la sostenevano, le gambe larghe mi offrivano la visione completa dei suoi organi sessuali. Mi avvicinai e lentamente, con movimenti alternati, entrai in lei godendomi l’apertura lenta della figa. La visione del culetto tra le natiche aumentava il mio stato di eccitazione.Le mammelle pendenti le raccolsi tra le mani. I suoi sospiri e mugolii erano indice di grande soddisfazione per ciò che stavo facendole. Entrai fino in fondo ma il mio cazzo era più lungo della sua cavità vaginale ed andai a sbattere contro la bocca dell’utero. Si lamentò. Forse la posizione era tale che mi permetteva di arrivare dove non ero mai andato con il mio pene. Le chiesi di voltarsi e poggiare una gamba sul bordo della vasca. Per aiutarmi mi propose di mettere delle ciabatte a tacco alto; roba da fighe di gran classe che le erano state regalate da Bianca. La leggerissima vestaglia era arrotolata sulla vita. Così ...
... fu molto più piacevole per lei e per me. Lei mi sentiva fino all’utero e godeva a ripetizione. La sua sbroda lubrificava il mio cazzo in abbondanza ed la nostra unione era magnifica. Così lei poteva voltarsi un pochino e baciarmi mentre io in fondo alla figa. Le tenevo le mammelle con le mani e le strizzavo i capezzoli, soprattutto il destro che era il più sensibile. I suoi capelli arruffati la rendevano più erotica, sapevano di femmina in calore abbandonata al piacere del sesso. Lei venne gridando di continuare la scopata e non terminarla a quel punto. La sollevai e tenendola tra le mie braccia la portai sul letto, si liberò dalla vestaglia e cominciai a baciare e leccare il suo seno, il collo e le sue labbra mentre il mio cazzo che si trovava tra le grandi labbra. Magicamente scivolò dentro la fighetta adorata. Le contrazioni che percepivo in profondità mi stringevano e accarezzavano le parti più sensibili del mio cazzo, Forica aveva un controllo dei muscoli vaginali che riuscivano a provocare un piacere straordinario, molto spesso dovevo dirle di fermarsi per non farmi venire precocemente. Il mio lungo cazzo scivolava meravigliosamente dentro la sua passerina badando bene a non colpire l’utero a scanso di possibili danni. In questo periodo le faceva male sentire la punta del cazzo contro l’utero. Io depositavo il mio sperma sempre dentro di lei ma fino a quel giorno non era ancora rimasta gravida. Speravo in cuor mio di darle un figlio e già avevo la mente ...