Due coppie particolari. prima parte
Data: 15/02/2019,
Categorie:
Cuckold
Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu
... divorziare, ma è stato anche peggio.
«Di che ti lamenti? Puoi fare quello che vuoi, io non ti limito in niente, ma non divorzio, per me il matrimonio è uno e basta. Puoi andare con le altre, ma con me niente».
Alla fine mi sono arreso: ho una moglie frigida! A ventisei anni sentirsi dire così dalla donna che ami, ti spezza il cuore. Per un po’ ho cominciato ad andare a puttane; era l’unico modo per sfogarmi, ma poi non mi divertiva più, troppo ripetitivo, meccanico e molto dispendioso. Ci si aggiunga che io lavoravo in banca come cassiere e una mattina, un rapinatore mi ha puntato una pistola alla tempia, intimandomi di consegnare i soldi. Sono rimasto così sconvolto, stordito e scioccato che il vecchio direttore mi ha raccomandato per esser trasferito al nuovo centro contabile della banca. Il nuovo incarico non era male. L’ufficio, da poco creato, all’epoca, era composto da un capo ed io. Oggi lo comando io e ho sei persone che lavorano con me. Il lavoro era semplice e tranquillo, l’unica cosa che dovevamo fare erano i corsi di aggiornamento periodici. Un pomeriggio, mentre andavo ad un corso, in una strada poco trafficata, ho incontrato una donna che, con la vettura in panne, mi fa cenno di fermarmi. La guardo per un attimo: era bellissima! Alta, con dei jeans attillati che le modellavano un culo da infarto, e due tette, strette e alte, che cercano di vincere la resistenza del bottone, che tiene chiusa la camicetta.
«Mi aiuti, la prego: si è fermata e non ...
... funziona».
Vedo del vapore uscire dal cofano, lo apro e trovo un tubo del radiatore rotto, con l’acqua che esce. Le offro di accompagnarla dove so esserci un meccanico.
«Devo andare ad un corso, e non posso aiutarla diversamente».
«Beato lei che ci va, io pure doveri andare ad un corso, ma, fra la macchina rotta ed il meccanico, con tutto il tempo che perderò, credo che non potrò esser presente».
La guardo, è decisamente bella. Le chiedo dove si tiene il corso e lei mi indica l’indirizzo della sede centrale della banca dove lavoro io. Scoppio in una risata, lei mi guarda stupita e le spiego che, dopo la sosta dal meccanico, andremo insieme al corso. In due parole scopro che lei lavora in una sede periferica e immette i dati nel computer, quelli che poi io elaboro.
«Mi chiamo Giorgio».
«Piacere, Cristina».
Lasciamo le chiavi al meccanico, che ci dice che, per oggi, la riparazione non sarà possibile; ha troppo lavoro da finire, ma ci assicura che andrà a prendere al vettura e, domani sera, sarà pronta. Arriviamo al corso cinque minuti prima che inizi. Ci sediamo vicini e le tre ore passano veloci e, in sua compagnia, decisamente belle. È simpatica, allegra e con una carica di ironia veramente unica. Mi offro di accompagnarla a casa e, quando la lascio, un po’ mi dispiace. Ci scambiamo il numero di cellulare e l’indomani mattina, appena sono in ufficio, le mando un sms di buongiorno. Lei mi risponde e, lentamente, durante la giornata, è un continuo scambiarci di ...