1. La suocera – 4


    Data: 12/02/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autoerotismo Tradimenti Voyeur Autore: Effebi, Fonte: RaccontiMilu

    ... vedere Francesca se stesse osservando in quel momento. Lara mi stava facendo un gran pompino seduta a tavola, io in piedi di fronte a lei ero tutto contratto dall’eccitazione e dal piacere. Con una prova di forza mi staccai dalla sua magnifica bocca e la alzai di peso, dandole un bacio passionale, durante il quale assaggiai anche il mio sapore, acre e lattiginoso, di contrasto al suo leggermente acido e fresco. Ebbe il tempo di prenderlo in mano e smanettarlo due – tre volte prima che le scoprissi il culo e la spingessi sul tavolo a pecora.
    
    La sua fica rasatissima luccicava di eccitante succo e le piccole labbra si erano schiuse a mostrare ancora meglio il clitoride appena sporgente. Mi piegai su di lei, affondando la faccia tra le natiche piene, odorando il suo sesso ed infine cominciando a raccogliere con avidità il liquido vaginale. Insinuai la lingua tra le sue labbra e ci passammo il brivido di trovare il clitoride turgido sulla punta della lingua. Era un bottoncino di cui potevo disporre a mio piacimento, mentre Lara inarcava la schiena e si metteva sulle punte, per mostrarmi ancora di più il suo fiore odoroso.
    
    Cominciò a gemere ogni volta più forte, mentre la mangiavo e succhiavo con lascivia. Non ce la facevo più. I suoi movimenti ed il suo godimento mi facevano bagnare il pisello. Mi staccai e mi alzai, puntando senza troppi complimenti la fica calda di mia moglie. Era oscenamente bagnata ed entrai con una facilità estrema, nonostante Lara avesse un bel ...
    ... buchino stretto. Arrivai fino in fondo e spinsi ancora, facendola rimanere impalata mentre la sentivo tremare per ogni mio singolo impercettibile movimento. La vista del suo culo pieno e la schiena seminuda erano da infarto. Continuava a gemere e tremare, fino a quando mi disse:
    
    – “Adesso sfondami, mio toro” –
    
    In quel momento mi sentivo davvero un toro. Così tornai indietro, facendole sentire ogni centimetro che usciva con estrema lentezza, mentre si tratteneva a stento dal godere più forte ancora. Quindi cominciai a stantuffarla sul tavolo che cigolava per la veemenza. I colpi erano forti e le palle che sbattevano sulla sua fichetta facevano un rumore ancora più osceno del resto, quasi fossero due nacchere, lanciate ad un ritmo forsennato. Godevamo entrambi senza curarci più di nulla attorno.
    
    Non durai ancora per molto. Tirai fuori un cazzo pulsante sempre più rapidamente e lo strinsi tra le sue belle natiche, arrivando con il primo schizzo a macchiarle la maglietta, fino ad un rivolo che scendeva lentamente fino all’ano. Le massaggiai il buchetto con la mia sborra, sentivo come pulsava ancora e godeva. Le infilai un dito, dapprima lentamente, trovando un po’ di resistenza. Restai un secondo fermo, fino a quando la parete si rilasso ed entrai allora senza troppa resistenza, scatenandole un’altra ondata di gemiti. La feci spostare con più delicatezza, togliendola dall’appoggio del tavolo verso quello della sedia, con i gomiti puntati sulla seduta ed il culetto aperto, come ...