il mio mondo pornografico
Data: 12/02/2019,
Categorie:
Feticismo
Masturbazione
Maturo
Autore: unoduetre, Fonte: xHamster
... si portò entrambe le mani tra le cosce mostrandole la sagoma del suo cazzo dai pantaloni.
Facemmo finta di niente, ma non lo dimenticherò mai.
Il resto della storia nella mia mente ha avuto mille esiti diversi. L’ho mandata con lui aspettando che finisse e me la riportasse, ho scambiato una sega di mia moglie con un giro in auto, gli ho detto che per fare le cose fatte bene avrebbe dovuto farsi succhiare il cazzo, ho detto a mia moglie di prenderglielo davanti a tutti, ho sognato che la chiamasse puttana, insomma, con quell’esperienza ho costruito storie meravigliose, ma purtroppo solo storie. Quell’uomo rimarrà sempre un favoloso ricordo e se oggi potessi incontrarlo l’unica cosa che realmente sarei capace di dirgli è grazie.
Sono sicuro che se quell’uomo fosse stato dentro una qualsiasi altra macchina non si sarebbe permesso.
L’arroganza razziale invece è una cosa diversa, ma altrettanto affascinante.
Questo non mi è successo ma ho assistito ad una discussione. Due uomini, uno italiano ed uno africano. Dopo qualche urlo l’africano ha iniziato a gridare razzista ripetutamente.
Ho immaginato se fosse accaduto a me ed ho immaginato che per come sono fatto io, gli avrei chiesto di darmi un modo per dimostrargli che non lo fossi.
Chiunque penserebbe a qualcosa di normale, ma io sono un pervertito e così ho immaginato quell’uomo tirarsi fuori il pisello e reclamando un pompino da mia moglie.
Quale migliore maniera per dimostrare di non essere razzista ...
... se non fargli prendere in bocca il cazzo dalla propria donna. Mi sono fatto mille seghe sognando questa cosa. Mia moglie che lo succhia ad un africano che oltre a venirle in bocca, quando va via le sputa addosso borbottando parole incomprensibili.
Questi esempi rappresentano esattamente ciò che intendo quando parlo della mia depravazione, un miscuglio di realtà e fantasia che sfociano in discrete sceneggiature da film pornografico.
Per me un percentuale di realtà è necessaria affinché provi piacere. Non sempre sono le persone a darmi lo spunto per iniziare, a volte possono essere dei luoghi ad ispirarmi.
La stazione Anagnina ad esempio sarebbe il luogo ideale per un incontro con l’africano, li c’è un cavalcavia e sotto sarebbe perfetto.
Il posto è fondamentale, a volte da lui dipende l’idea.
In via Makallé ad esempio c’è un piccolo parchetto di forma triangolare. È un giardino ci circa cento metri quadri con al centro una porzione di muro che sembra nascondere chi si siede dalla parte opposta alla strada.
Non so il perché, ma quando passo li penso sempre a come sarebbe se la sera ci portassi mia moglie.
Dietro quel muro c‘è l‘incognito più assoluto.
Immagino di essere li con lei e di essere raggiunti da uno di quei cani che ogni tanto ci portano per la passeggiata notturna.
Io tocco i seni scoperti di mia moglie quando ad un tratto arriva un uomo con in mano un guinzaglio.
Non posso fare nulla, posso solo lasciare che avvicinandosi a noi guardi ...