Necessità di ristorarsi
Data: 21/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... abbandonandole al bar da sole, branco di femmine innaturali e sofisticate in cambio d’una sola maliarda con quel minuscolo costume dal colore rosso. No, io preferisco nettamente il gioco, assieme al più insinuante e al più lusinghiero dei sorrisi, perché in quel frangente ti costringo ad abbassarti, visto che di noi due vedranno solamente il profilo e sarà abbastanza chiaro e logico da non lasciare dubbi né equivoci:
‘Quel cocktail non lo bevo, io sono allergica al rum, però vorrei del ghiaccio. Il tuo cubetto mi sembra troppo grande, tienilo in bocca un istante per me, perché con la fame che ti leggo negli occhi tu lo scioglierai in un attimo’.
Tu capisci il gioco e di questo andare decidi di starci. Bevi un sorso e fai scendere in bocca il ghiaccio, lo accarezzi un attimo con la lingua, poi con i gomiti appoggiati al bordo io mi sollevo verso di te con le goccioline che scendono lungo i tricipiti. Dopo m’avvicino quel tanto che basta per rubarti il cubetto dalla bocca con le mie labbra. Io indugio con il ghiaccio tra i denti, ti gironzolo attorno mentre respiri il profumo del mio abbronzante sul viso. Tu m’assecondi e m’incoraggi, stai per riprendermi dalla bocca ciò che resta del ghiaccio, ma nel calore della nostra astuta e sottile eccitazione, dato che si scioglie lasciandoci appesi a un bacio che non sappiamo se darci oppure no. Tu non te lo fai ripetere, m’agguanti il viso tra le mani, senti la guancia fresca, io scaldo i tuoi palmi. Tu mi guardi un attimo, ...
... dato che cerchi la conferma, però i miei occhi già te lo sussurrano prima della mia voce lieve:
‘Sì, fallo, baciami’.
In quell’occasione tu m’assapori con quell’aroma sulle labbra, le tue calde, le mie freschissime, poiché è uno scambio di temperature sotto il sole arroventato e fumante d’agosto. Tu gironzoli appena, studi la mia bocca, perdi un po’ di tempo e mentre la lingua indugia sugli angoli, io ti mangio senza darti scampo. Bocca sulla bocca, adesso aperta per ingoiarti meglio, per arrivare nei punti meno accessibili e agibili. Questo non te lo aspettavi, ciononostante non ti trovo impreparato, perché tu affondi mordendo adagio, mi lasci il profumo della fragola sulla lingua e mentre proseguiamo il nostro gioco, attualmente lo sbalordimento e lo stupore hanno riempito i bicchieri giù al bar:
‘Secondo me stiamo diffondendo e provocando un bella e inusuale esibizione’ – ti manifesto io, nel momento in cui continuo a infilarmi e a liberarmi dalle tue labbra.
‘Una rappresentazione però niente male direi, non trovi?’ – esordisci tu nel mentre.
Nel tempo in cui lo sussurri piano, tu m’afferri e con un gesto rapido mi estrai dalla vasca, mi prendi in braccio, io sono scalza e il contorno della piscina è ustionante, così tra le tue braccia mi porti fino all’asciugamano, m’adagi di sopra e con la salvietta rossa come il costume asciughi le goccioline che giocano a rincorrersi lungo il mio corpo, dopo le assorbi lievemente ritardando quel tanto che basta ...