1. Necessità di ristorarsi


    Data: 21/02/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    La calura &egrave al momento quella che t’invoglia sospingendoti per cercare refrigerio nell’acqua della piscina, in questo canicolare e torrido pomeriggio soleggiato del mese d’agosto. Qui, quest’oggi, al villaggio dell’hotel c’&egrave poca gente, dal momento che nemmeno le lucertole hanno la lusinga né la tentazione né la voglia di farsi scaldare. Ogni cosa oscilla e trema, si nota chiaramente nell’aria in controluce lo sfarfallio tipico di quei trentanove gradi di questo primo assolato e infuocato pomeriggio. In tal caso, che cosa ci faccio io qui? Non lo so di preciso, però io ne avevo voglia, punto e basta. Cupidigia, libidine, smania di sentirmi sudata, impazienza, nervosismo e voglia di quella gocciolina impertinente e presuntuosa che si forma sopra l’elastico dello slip del mio costume. Chissà.
    
    La fibra di tessuto acrilico mi fa grondare, &egrave preferibile il filato, stante che rifletto mi giro a pancia in giù, appoggio la guancia sull’asciugamano con l’ombra sottile del palmo della mano e osservo il movimento del bar. Non vedo bene, perché c’&egrave troppa luce di riflesso per i miei occhi, però ti trovo ugualmente nel mezzo d’un gruppo di signore che ancheggiano e che sculettano smisuratamente per i miei gusti. Sono costumi e perfino atteggiamenti evidenti e smaccati, tuttavia tu giochi a farti sedurre, perché ti lasci accarezzare dai loro sguardi e le lasci fare, finché loro cercano un contatto che vorrebbe sembrare casuale, un innocente pretesto, eppure ...
    ... non lo &egrave per niente. Io mi volto dall’altra parte, visto che la piscina &egrave un vedere migliore, perlomeno mi regala una sensazione di freschezza.
    
    Ho deciso, adesso faccio un tuffo, m’alzo come una dea stanca, però mi gira sempre un po’ la testa e ho anche una gran sete, mi dirigo là in maniera indolente e sciolta, dondolo concependo con la fantasia i tuoi occhi appoggiati a me che scandiscono il ritmo del mio passo. Impossibile non notare il mio costume rosso nel contrasto di quel colore azzurro della vasca. Io sono già abbronzata, sfioro l’acqua con un piede, indubbiamente l’ingresso sarà difficoltoso per chi come me predilige l’acqua calda dei mari del sud, sennonché poco per volta mi lascio andare al fresco e al brivido, divento più lucida e più concentrata, poi sparisco prima che la sensazione di contrasto tra la pelle e l’acqua mi faccia cambiare idea. Ormai sono dentro, adesso il più &egrave fatto, nuoto lenta, inspiro, compio alcune bracciate, espiro e arrivo in fondo e m’aggrappo al bordo della piscina.
    
    Le voci al momento si sono attenuate, o forse mi danno solamente meno fastidio, adesso le goccioline mi cadono dai capelli alle spalle. Sto bene, sto davvero bene, il mio cocktail &egrave già sul bancone del bar. Goccioline di frescura ornano il bicchiere, eppure resisto a stento alla tentazione di lasciare l’ombra confortevole del porticato che costeggia la piscina. Io qui sto bene, non m’importa nulla dell’aria climatizzata che rinfresca gli ambienti ...
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