1. Milf austriaca. una vicenda di dominazione e donna matura ma calda e sensuale.


    Data: 20/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Strapps, Fonte: Annunci69

    ... migliori, ma hai potenzialità”
    
    Sorrisi.
    
    “Aspetta dieci minuti così poi torna di la a sederti” mi ordinò.
    
    Lei se ne andò coi tacchi che ballavano nel bagno del caffè. Io attesi nervosamente e voglioso che scadesse il tempo e poi la raggiunsi.
    
    Ero eccitato da morire.
    
    “Hai superato l'esame. Bene. Voglio incontrarti ancora. Sabato prossimo a W. Al confine con l'Austria, ho una villa lì, vieni la mattina presto, questo è l'indirizzo e questo il mio cellulare. Non fare scherzi. Non tentare di fregarmi.!!”
    
    “….no...no...io….stia tranquilla...io...ecco...” balbettai. Lei si alzò, mi prese la faccia e la contrasse. Mi ficcò gli occhi addosso. “No, non mi deluderai...lo vedo...” disse e mi baciò in bocca, un bacio dolce e sensuale, ma deciso. Quindi se ne andò.
    
    *
    
    Il sabato successivo mi feci 4 ore di auto per raggiungerla a W.
    
    Ero partito di notte, per non fare tardi.
    
    Avevo trascorso la settimana eccitato pensando a lei, guardandola nelle foto. Il cazzo in tiro.
    
    Ebbi difficoltà a trovare la villa. Era nascosta fra gli alberi e la strada d'accesso era sterrata. Alla fine giunsi alla porta. Suonai e mi aprì una donna bassina vestita da cameriera. Mi squadrò, era brutta e aveva un faccia triste.
    
    “Si accomodi. La Signora l'attende di sotto. Scenda quelle scale.”
    
    Rimasi fermo, interdetto.
    
    “Ehi, pelandrone! Ho detto che devi scendere. Mi capisci o sei scemo?” il suo nuovo tono mi sorprese ancora, ma feci come indicava. Sotto c'era un ampio spazio di ...
    ... pareti bianche e parquet lucidissimo di alta qualità. Nessun quadro alle pareti, solo luci e nessuna finestra. Rimasi in piedi vicino ad una poltrona. Clarax non si faceva vedere. Rimasi fermo in attesa. Notai che agli angoli erano fissate delle telecamere. Ne guardai una, come a dire a Clarax, che pensavo mi osservasse, che ero lì. Cosa facciamo?
    
    Come se mi avesse sentito pensare, da un microfono che non riuscii ad individuare sentii la sua voce:
    
    “Bravo. Lo sai che una vera donna si aspetta. Si desidera.”
    
    “Sì” risposi anche se non sapevo se lei poteva udirmi.
    
    “Non sento la tua voce, coglione, ma annuisci.”
    
    Annuii.
    
    “Bene. Adesso spogliati. Nudo. E mettiti in ginocchio, ficca la testa fra le gambe e non muoverti, non alzare lo sguardo, non muovere un muscolo fino a quando non sarò io ad ordinartelo!”
    
    Annuii.
    
    Mi spogliai velocemente. Mi tolsi anche le mutande e mi mi in ginocchio. Il parquet era caldo, riscaldato. Infilai la testa fra le gambe, incurvando la schiena e chiusi gli occhi.
    
    “Bravo. Aspetta fermo così” sentii Clarax.
    
    Poi passarono i minuti.
    
    Lunghi.
    
    Eccitanti.
    
    Dolorosi.
    
    Troppi.
    
    Messo a quel modo, presi a sudare e le gambe iniziarono a farmi male. Così come la schiena.
    
    Di lei nulla.
    
    Attesi.
    
    Silenzio. Nulla si muoveva attorno a me. La villa era lontano dal paese, fra i boschi. Eravamo separati da tutto. Io ero nudo, in ginocchio in attesa di una cougar venere sexy e arrapante.
    
    Ero eccitato.
    
    Minuti.
    
    Ancora ...