Gangbang al valentino
Data: 20/02/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: stinf, Fonte: Annunci69
CAPITOLO 28
Ero sempre con Carmen, la nostra storia andava avanti stancamente, non ci bastavano più le lunghe carezze, le leccate di figa e di culo, le dita e i cazzi finti con due cappelle, io anche se preferivo i rapporti con le donne avevo bisogno di un cazzo caldo dell’odore di un uomo, di un maschio, magari non troppo pulito e che sapesse di sudore, avevo bisogno di sperma.
Il venerdì sera andavo sempre in collina a trovare una coppia di amici anziani, cenavo da loro e poi gli tenevo compagnia fino a tarda sera giocando a carte. A mezzanotte li salutavo e tornavo verso casa, sapendo che sarei stata da sola nel letto, e avendo voglia di adrenalina e di sesso, alcune volte mi fermavo al Valentino vicino alla caserma dei vigili, ma prima di arrivare fermavo la macchina in qualche angolo buio e mi cambiavo, mi spogliavo e indossavo un gonnellino a portafoglio e una camicetta senza niente sotto, ne mutandine e ne reggiseno.
Quella sera arrivata nel solito parcheggio, dove andavo anni prima con il mio ex fidanzato che era un incallito guardone, ho fermato la macchina in un angolo in disparte ed ho aspettato. Quella sera era un po’ presto ed allora sono passata dalla parte del passeggero ed ho inclinato un po’ lo schienale del sedile mettendomi comoda, la mia mente ha iniziato a fantasticare sulle persone che avrei conosciuto quella sera e su cosa sarebbe accaduto, perché quel gioco un po’ pericoloso lo era e non sapevi come sarebbe finito, ma non pericoloso come ...
... potrebbe essere adesso, che fare un gioco del genere sarebbe impensabile, nel frattempo la mia eccitazione è aumentata e la mano è scesa tra le cosce ad accarezzare la figa e stuzzicare il clitoride. Ero lì che mi masturbavo con gli occhi chiusi quando ho sentito dei movimenti dietro la macchina, non mi sono voltata perché immaginavo che c’era qualcuno che mi spiava, e con la mano libera ho sbottonato di più la camicetta e mi sono presa un capezzolo tra le dita, l’eccitazione era forte e l’adrenalina aumentava, queste situazioni mi mandavano fuori di testa e la figa in ebollizione, poi il guardone con il cazzo duro in mano si è spostato di fianco in modo che lo potessi vedere.
Era un uomo abbastanza anziano sulla 60ina, barba di un paio di giorni e trasandato, aveva il cazzo duro in mano, e se lo menava. Il mio cuore si è messo a battere più forte e l’eccitazione continuava ad aumentare, ma avrei preferito che fosse venuto a guardarmi uno più giovane, mi sono guardata in giro ma non c’era nessun altro. Allora ho pensato che se lo eccitavo si sarebbe fatto una sega e se ne sarebbe andato, ho sbottonato tutta la camicetta mettendo a nudo i miei seni e poi mi sono tirata su la gonna facendogli vedere la figa, ho chiuso nuovamente gli occhi e ho continuato a torturarmi i capezzoli e a stuzzicarmi il clitoride che era gonfio e duro, mentre lui continuava a farsi una sega.
Il guardone non contento ha bussato contro il finestrino e mi ha detto:
_ “Tira un po’ giù il vetro che te ...