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Il mio amore mi ha fatto cornuto! – Capitolo 8
Data: 26/01/2019, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Tradimenti Autore: Bobbi, Fonte: RaccontiMilu
Era notte. Non riuscivo a dormire. Le immagini della giornata più strana della mia vita continuavano a scorrermi davanti agli occhi. Sentivo il corpo di Giulia a fianco a me nel letto. Caldo. Morbido. Non più solo mio. Forse non più mio proprio. Mi chiedevo come sarebbe stata la mia vita da lì in avanti e non sapevo darmi una risposta. All’improvviso, nel pieno della notte, sentii la porta della nostra camera aprirsi lentamente e nel buio scorsi la sagoma di qualcuno. Marco. Si avvicinò al letto, a Giulia. Intuii dai movimenti che si era abbassato i pantaloni e stava puntano il suo enorme cazzo verso il viso della mia ragazza. La sua cappella toccò le labbra. “Mmm” mugolò Giulia. Il bastardo spinse con più insistenza e lei si svegliò. “Ma che stai facendo? Sei impazzito?” bisbigliò. Come se ormai gliene fregasse qualcosa che io me ne accorgessi o meno. Era tutta una finta per non far sapere a Marco come stavano le cose. Per il momento. “Non riesco a dormire, succhiamelo un po’, magari svuotandomi le palle riesco a prendere sonno. E non rompere il cazzo, poche ore fa hai fatto la troia con il tuo cornuto in casa e ora ti fai problemi?” “Ok… non posso resistere a questa meraviglia… fai piano però…” Il mio cuore batteva all’impazzata. La gelosia quasi mi bloccava il respiro. Il mio cazzetto era duro come marmo. Ero col fiato sospeso per timore di perdermi anche un solo secondo di quello che stava succedendo a fianco a me. I rumori del pompino risuonavano nella stanza ...
... insieme a qualche gemito soffocato di Marco. La cosa andò avanti per alcuni minuti quando all’improvviso sentii il suo respiro accelerare. Il letto iniziò a traballare leggermente e i rumori si fecero più intensi. Le stava fottendo la bocca. Era in procinto di svuotarsi. Marco gemette per qualche secondo e, dopo un attimo di pausa, si rialzò i pantaloni del pigiama e uscì dalla stanza senza dire una parola. Il mio cazzetto pulsava, chiedendo attenzioni. Si accese la luce sul comodino e vidi che Giulia mi stava guardando dritto negli occhi. Spostò le coperte ed espose il bozzetto dentro le mie mutande. Infilò una mano e lo tirò fuori. Piano piano avvicinò il suo viso. Un’esplosione di gioia mi riempì il cuore. Stavo finalmente per ricevere un pompino! Si fermò a pochi centimetri dal mio uccello e, senza mai distogliere lo sguardo dal mio viso, fece colare un sottile filo di sperma su di esso e iniziò a farmi una sega. Stava usando lo sperma del suo amante come lubrificante. Mi sentii morire e rinascere. La sensazione era meravigliosa. La tortura psicologica crudele. Lei continuava a guardarmi, con un sorriso beffardo stampato sul viso. Venni dopo un minuto, non riuscii a trattenermi oltre. Mentre venivo la mia lei mise la mano sulla cappella, facendomi venire nella mano. Passata l’eccitazione sapevo cosa sarebbe successo ora. Avvicinò la mano alla mia bocca. La aprii, rassegnato. Fece colare il mio sperma dentro. Mandai tutto giù. Non aveva un buon sapore. Pensavo fosse ...