Le sante mogli 1
Data: 24/01/2019,
Categorie:
Cuckold
Autore: troy2, Fonte: RaccontiMilu
... l’iniziativa, ma come avrebbe fatto a dire a se stessa di essere ancora vittima di uno stupro. Ma lei non era una sprovveduta e aveva anche una certa esperienza: sapeva quello che quegli strani violentatori avrebbero voluto da lei e sapeva anche che le sarebbe piaciuto. Si mosse sopra quel cazzo con tutta la maestria di cui era capace, fino a che lui la implorò: “Nel culo: ti prego fattelo mettere in culo!” Lei si sollevò, ancora una volta come se ubbidisse al loro volere. Si posizionò il cazzo sullo sfintere e se lo fece scivolare nell’intestino, con grande calma, per non sentire troppo dolore e per eccitare ancora di più quegli uomini. Quando ebbe dentro quel cazzo fino alla base, allargò oscenamente le gambe, fingendo di perdere l’equilibrio e stendendosi all’indietro. Un altro non si lasciò sfuggire il momento e, repentinamente, le infilzò la figa, cominciando un meraviglioso duetto, che lei non potè non gradire. Gino, immobilizzato sulla sua poltrona, grondava sudore, senza staccare un attimo gli occhi dalla scena che si consumava davanti a lui: avvertiva, più che sentire, il leggero mugolio che la moglie, sempre più coinvolta, non riusciva più a trattenere. I tre stupratori, evidentemente molto giovani, non accennavano a saziarsi: pur avendo avuto già un orgasmo, di cui il corpo di Margherita conservava le tracce, si alternavano ad occupare tutti i buchi della donna. Ora non chiedevano più: si proponevano e si disponevano alle tacite proposte della donna. Dopo più di ...
... due ore, dopo essere venuti una volta di più, i tre si rivestirono velocemente. Poi apostrofarono la donna: “Ora tu aspetti mezz’ora, qui seduta. Poi lo potrai liberare. Non prima di mezz’ora, altrimenti saremo costretti a punirti.” Margherita annuì col capo e seguì con lo sguardo i tre che si allontanavano indisturbati da dove erano arrivati. Rimase seduta sulla sua poltrona, senza neanche rivestirsi, la testa bassa tra le mani non lasciava indovinare i sentimenti che si affollavano nel suo cervello, mentre il suo corpo si muoveva come un mantice, sotto la spinta di un respiro affannato.
Trascorsa la mezz’ora che le era stata imposta, Margherita si alzò e slegò il marito. “Dobbiamo fare denuncia!” affermò, senza troppa convinzione, al punto che la sua sembrò più una domanda che una affermazione. “Ma sei matta? Una denuncia! Meglio lasciar cadere la cosa: ci metteremmo in un casino enorme e rischieremmo anche la vendetta di quelli!” “Cosa dovremmo fare, secondo te?” “Nulla! Assolutamente nulla: vedrai che non li vedremo più. Ora dobbiamo solo superare questa brutta esperienza.” “Faremo come vuoi!” chiuse, velocemente, Margherita.
A dire il vero, la vita tornò ad una, almeno apparente, normalità. E giunse di nuovo il martedì: nel soggiorno la scena era la stessa di una settimana prima, con Gino impaziente e Margherita a leggere. Allo stesso modo, tornarono quei tre ed allo stesso modo legarono Gino e scoparono Margherita: Era palese che nel gruppo si manifestasse un’intesa ...