Percezione di potere
Data: 24/01/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... spensieratezza e con la vitalità d’una ragazza di venticinque anni. Come di consueto, pure stavolta sonoritardo, Quirino è là di sotto che m’attende, vistosamente accurato e pieno di classe come sempre d’altrondesa essere, ci scambiamo rapidamente un amorevole bacio, dopo via di corsa nel nostro celato, clandestino e dissoluto nascondiglio. Le scolorite insegne luminose dell’autostello sono attualmente velate, manifestamente attenuate, nel mentre il responsabile della struttura ammantato con un paltò ci sorride al nostro arrivo, come abitualmente compie da qualche tempo, intanto che noi due ci avviamo nella nostra segreta, sfrenata e viziosa alcova. Per noi due, è in verità una grossa lusinga, specificamente rivolta a serate speciali come questa, laddove scopare nell’automobilenon è più idoneo né sufficiente.
Adesso c’intrufoliamo comodamente nella camera, tu mi squadri con ammirazione esaminandomi con il tuo sorriso lievemente impacciato, t’allenti l’annodatura della cravatta, mi domandi se puoi farti una doccia, perché sei appena tornato da lavoro e sei passato a prendermi da sotto casa, malgrado ciò vorresti sentirti pulito. Ti denudi sollecitamente, io t’osservo mentre sono distesa sul letto, con un coppa di Prosecco Galíe di Treviso fra le mani e qualche fragola che scompare lestamente tra le mie labbra. Devo resistere, devo impormi e stare salda di non addentrarmi sotto la doccia, sennonché aspetto accomodante e ubbidiente il tuo rientro, mi sfilo il vestito e mi ...
... sdraio sulle lenzuola profumate. Serrole iridi e in un baleno sei lì, indifeso e scoperto, fragrante che mi baci le dita dei piedi e sali sempre più su, fino a raggiungere le mie gambe, il mio inguine, le mie tette e le mie ingorde labbra. In seguito ti getti fra le mie gambe, sbrindellandomi i ridotti pezzetti di stoffa che ancora porto indosso, lasciando unicamente le calze autoreggenti e lambendomi con la lingua con cupidigia, esaltazione, dimestichezza e con trasporto, unicamente come tu sai mettere in atto, in un lunghissimo atto d’affetto e di desiderio, sorbendo i miei fluidi come un’amabile infuso.
Io ho le iridi sbarrate, sono concentrata sull’acme del piacere incombente, annuncerei sovrastante, dal momento che capto qualcosa infrangermi la fessura tra le labbra. Spalanco gli occhi e vedo che la fragola più voluminosa del cesto si sta intrufolando dentro di me, mentre tu lecchi e frizioni sempre più forte, fino a farmi erompere in un godimento notevole, assai gagliardo, d’autentico e di robusto palpito. All’istante mibaci, le tue labbra hanno una sapidità erotica e voluttuosa, io anelo di più, ti dico. In quell’occasione tu cominci a far scorrere il tuo cazzo sulla mia pelosissima e bionda fica, flemmaticamente, fino a che in non m’abbranco a te supplicandoti di scoparmi. Tu t’intrufolidentro di me colando indiscutibilmente a picco, sei determinato, è davvero magnifico e sensazionale, dapprima adagio, appresso con maggior vigore, nella cadenza arcaica e connaturata ...