1. Jotaro, il mio amore giapponese - Capitolo 5


    Data: 23/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... genitori non accettassero il mio essere gay” Lui disse: “Questi pensieri mi spaventano.”
    
    “Sì, so quello che vuoi dire. Questi pensieri mi hanno fatto avere degli incubi” Risposi.
    
    “È difficile capire perché alcune persone odino tanto i gay o altre persone. Perché? Non c'è alcuna ragione di odiare qualcuno perché è diverso!” Esclamò.
    
    “Continua ad accadere. Non possiamo farci molto. È necessario che un buon numero di persone dica basta.” Dissi io.
    
    “Sì, è la verità.” E lui accennò col capo.
    
    “Jotaro, io amo le cose differenti che fai rispetto a me. Queste differenze sono quelle che identificano la tua individualità.” Affermai.
    
    “Io amo le tue unicità, Davide. Desidero solo che tu non ti preoccupi troppo di queste. Devi trovare una relazione con le persone, noi e la tua famiglia per lasciare questo schifoso pantano in cui sei e questo è quello che sta accadendo.”
    
    Pensai a lungo a quello che aveva detto. Jotaro e le altre persone andava bene, ma il resto? Le paure di Jotaro erano simili alle mie. E se le nostre famiglie non ci avessero voluto perché eravamo gay ed innamorati?
    
    Quella domanda e quella paura ci rovinarono la vita per molto tempo. I genitori di Jotaro ci dissero molte volte che loro ci amavano e non ci avrebbero mai fatto del male. Capivano le mie paure che la mia famiglia scoprisse di me. Promisero che non avrebbero detto niente e non ne dubitai mai. I genitori di Jotaro erano i migliori genitori che avessi mai incontrato, loro erano per me come ...
    ... una seconda mamma e papà
    
    Venne la fine di agosto e non avevamo fatto l’amore per lungo tempo per il fatto che io ero addolorato per la perdita di mio nonno. I suoi genitori quel giorno erano andati fuori città ed io restai da lui per la notte. Decidemmo di andare a fare una nuotata nella sua piscina e lui mi strappò il costume denudandomi. Allora io gli strappai il suo e saltammo dentro. Osservai i cambi avvenuti al suo corpo. Il suo cazzo era diventato più lungo, le palle un po’ più definite. Aveva più peli dell’ultima volta intorno all’uccello.
    
    “Non sei male.” Commentai carezzandogli i peli pubici col palmo della mano.
    
    Jotaro espirò bruscamente. “Mi piace quello che stai facendo!”
    
    Io continuai ad accarezzarlo mentre guardavo i suoi cambi di espressione ad ogni passaggio della mia mano contro il suo cazzo e le palle. Sentii le sue mani cominciare ad esplorarmi.
    
    “Ti sei riempito un po'” Disse.
    
    “È la buona cucina di mamma.”
    
    Sorridemmo e poi ci baciammo. Lui prese la mia mano e mi condusse alla piscina. Nuotammo e ci schizzammo. L'acqua fresca era piacevole contro la mia pelle nuda.
    
    Per rilassarci ci sedemmo sul bordo della piscina ed io mi appoggiai a lui. Mi piaceva la sua pelle nuda contro di me.
    
    “Vorrei che questo non finisse mai” Bisbigliò.
    
    “Lo so” Risposi.
    
    Mi tenne stretto a lungo senza dire niente. Guardammo il sole tramontare.
    
    Quando uscimmo dalla piscina Jotaro accese un fuoco nel piccolo del cortile. Fece cuocere una zuppa e preparò ...