1. Due insegnanti epicurei


    Data: 21/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: acquainbocca50, Fonte: Annunci69

    ... suo cazzo era proprio di fronte alla mia bocca, moscio, in attesa di gonfiarsi dentro la mia bocca. Lo presi con una mano e cominciai a masturbarlo. Lo misi poi in bocca e lo sentii crescere come un fungo. Lui gemette. Iniziai a succhiarlo mentre con l’altra mano gli accarezzavo e soppesavo le palle.
    
    Ad un tratto sentii la voce di Laura.
    
    “Ehi, prima si pranza.” – disse con voce divertita.
    
    “Mhhh, peccato…” - disse Vittorio – “ci sa fare Fabio”. Ci sedemmo a tavola. Io e Laura eravamo vestiti, mentre Vittorio era totalmente nudo. La voglia nei visi di tutti e tre era fin troppo evidente.
    
    “Uff, che caldo che fa.” – disse Laura e si tolse la maglietta. Era senza reggiseno e le sue tette erano sormontate da capezzoli induriti dal desiderio.
    
    “Tu non senti caldo?” - mi chiese Laura.
    
    “Sì… in effetti oggi è una giornata davvero calda…” – dissi biascicando.
    
    “Beh, allora mettiti comodo, siamo tra amici, no?” – fece lei.
    
    “Sì, certo” – dissi e mi tolsi la maglietta rimanendo a torso nudo.
    
    “Non mi pare corretto che io stia nudo mentre voi siete ancora vestiti.” – disse Vittorio.
    
    “Hai ragione” – disse Laura. Si alzò e, fissandomi, abbassò la zip dei pantaloni con sapiente lentezza e li lasciò cadere a terra insieme al suo intimo. Era deliziosamente depilata. Si risiedette. Il mio pomo d’Adamo iniziò ad oscillare su e giù. Toccava a me adesso. Mi alzai e feci scivolare i pantaloni a terra. Stavo per togliermi le mutande quando Laura mi disse:
    
    “Vieni un ...
    ... attimo qui.”
    
    Eccitazione, desiderio, lussuria scorrevano ormai come lava ardente nelle mie vene. Mi avvicinai a lei come un cagnolino ubbidiente.
    
    “Mi piace togliere le mutande personalmente.” – disse. Mise pollici e indici sui lati delle mie mutande e lentamente li abbassò.
    
    “Mmmh, vado matta per gli uccelli depilati.” – disse. Con una mano circondò la base del mio cazzo e con la lingua ne percorse tutta la lunghezza. Poi mi scappellò e mi succhiò il glande come se fosse una caramella al lampone.
    
    “Va bene così per adesso “- disse – “Puoi sederti”.
    
    “No aspetta” - disse Vittorio - “vieni un attimo qui.”
    
    Mi avvicinai a lui. Mi afferrò le natiche con le mani e trangugiò il mio cazzo. Lo succhiò e non smise finché non intervenne Laura.
    
    “Basta. Il pesce si raffredda.” – disse lei con tono scherzosamente severo.
    
    Vittorio lasciò il mio cazzo e mi sedetti. Iniziammo a mangiare e a conversare. Entrambi erano dotati di parlantina e senso dell’umorismo. Fu una conversazione piacevole. La brezza marina entrava dalla finestra facendo ondeggiare le leggerissime tende bianche che la decoravano; l'aria era calda e profumata di salsedine. Facemmo i piatti in men che non si dica e ci buttammo sul letto. Vittorio non perse tempo; posizionò la sua testa in mezzo alle mie cosce e iniziò a succhiarlo. Laura si sdraiò accanto a me, avvicinò le sue labbra alle mie e quel bacio mi portò su mondi lontani e magici. Niente, nel sesso, è più intimo e profondo di un bacio. Rimanemmo a ...