Due insegnanti epicurei
Data: 21/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: acquainbocca50, Fonte: Annunci69
La funivia che da Erice scende dolcemente verso Trapani percorre il tragitto in circa dieci minuti offrendo una bellissima vista sulla città e le Isole Egadi. Mi ero appena seduto all’interno di una delle cabine quando una coppia di signori si precipitò dentro prima che le porte si chiudessero. Salutarono con un sorriso e si sedettero. Con un minimo scarto la cabina iniziò a compiere la sua discesa. I due puntarono lo sguardo fisso sulla vetrata da cui si poteva ammirare un panorama spettacolare. Li osservai di sottecchi. Supposi che fossero marito e moglie, non solo per le fedi che avevano alle loro dita, ma anche per il modo con cui si guardavano. Lei era minuta, con grandi occhi castani e una folta chioma di capelli rossi e indossava un vestito leggero sul quale era stampato un grazioso motivo floreale. L’uomo aveva capelli bianchi e corti e il volto solcato da rughe profonde che gli donavano un ruvido fascino. Erano senz’altro turisti ma non sapevo se fossero italiani o stranieri, decisi così di appurarlo:
"È bello il panorama, vero?”
“Stupendo” rispose lei con un accento del nord. “E’ la prima volta che veniamo qui e sembra di stare in un tipico paesaggio da favola. Lei è di qui?”
“Sì.”
“Che fortunato che è!” – disse.
” Ne sono consapevole.” – risposi.
“Peccato che la nostra vacanza stia per finire. Domani si riparte.”
“E’ sempre brutto ritornare al lavoro dopo una bella vacanza…” – dissi.
“Niente più lavoro, siamo pensionati…da un bel po’ ...
... ormai.”
“Baby pensionati, eh? – dissi con un sorriso.
Risero anche loro.
“Magari … abbiamo superato entrambi i sessanta.” -
“Oh… beh, li portate splendidamente.”
“Grazie, lei è molto gentile. Io mi chiamo Laura e mio marito, Vittorio”
“Piacere, io sono Fabio. Alloggiate qui in città?”
“No, viaggiamo col camper. L’abbiamo parcheggiato vicino l’entrata della funivia perché la strada per Erice è tortuosa e abbiamo preferito lasciarlo giù”
“Avete già idea di cosa vedere nel pomeriggio?” – chiesi.
“Basta per oggi. Questa mattina abbiamo comprato del pesce fresco e abbiamo intenzione di cucinarlo davanti al mare e vicino a quel monte che sembra uscito da una cartolina, sa come si chiama?”
“Monte Cofano! Ha ragione, è così bello che sembra un paesaggio fiabesco.”
“Se conosce la strada ci può accompagnare, la invitiamo a pranzo.” – disse lui.
“Ci sto, ad una condizione, che ci diamo tutti del tu.” – risposi.
“Accettiamo volentieri!”
La cabina si fermò delicatamente senza sussulti e scendemmo. Un paio di minuti dopo eravamo sul camper. Era un Ford Transit molto grande e di recente costruzione. Laura mi mostrò l’interno. Era molto comodo e grande. Vittorio, nel frattempo, si era messo alla guida del mezzo e accese il motore. Mi chiese di sedermi accanto e di indicargli la strada che portava a Monte Cofano. Chiacchierammo per tutta la mezz’ora che ci separava dal monte. Erano stati due insegnanti. Laura aveva insegnato filosofia per trent’anni in un ...