Maria leonia
Data: 19/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... soldi, lo stipendio glielo tiene la signora in una grossa cassaforte, dentro una cassettina di metallo di cui lei ha la chiave, prende solo quel che le basta, per la pigione e le poche spese.
La guarda le sorride e le dice,
“va bene, ma solo per questa notte, e domattina presto bisogna che lei si alzi, perché io devo andare a lavorare”.
Ora la sta osservando mentre divora gli avanzi della cena.
Pensa,”chissà da quanto tempo non mangiava questa povera disgraziata”.
Prima di farla accomodare, ha riscaldato dell’acqua in un pentolone, e l’ha fatta lavare, anche la biancheria, “la metteremo ad asciugare sulla stufa, domattina sarà pronta, la potrà indossare”.
Per la notte le ha prestato un paio delle sue mutande, e un corpetto, che le stanno larghe, e poi una vestaglia da notte bianca e azzurra, pure quella esagerata, e troppo corta, vista la differenza di statura.
Tutte le operazioni di lavaggio e vestizione sono avvenute dietro al discreto riparo di una tenda, che funge da divisorio nella piccola cucina.
Ora Maria Leonia è curiosa, e quando la donna sta quasi per terminare, l’abbondante mezza porzione di stufato con le patate, le chiede,
“ancora non mi ha detto il suo nome, e come si è ridotta a dormire per la strada”.
“Mi chiamo Luigina, sono nata e sempre vissuta a Milano, e la storia per cui mi ritrovo vestita di stracci, e senza un posto dove dormire, è triste e lunga, ma la voglio raccontare”.
“Mio padre era un dirigente locale del partito ...
... fascista, e quando la guerra è finita, è dovuto scappare all’estero, per non finire appeso ad un lampione. I pochi averi, sequestrati, mia madre si è dovuta arrangiare, e io sono stata data a certi zii, che mi hanno allevata e cresciuta. Mio zio era uno sporcaccione, spesso mi toccava, una volta, eravamo soli in casa, mi ha anche fatto vedere e poi accarezzare le parti intime. A diciassette anni sono scappata, e mi sono innamorata di un poco di buono, che mi ha usata sempre per i suoi comodi, ho fatto anche la vita, ad un certo punto non ce l’ho più fatta, e sono anche da li fuggita . Ormai sono tre mesi. Questi vestiti li ho rimediati da brave persone di campagna che mi hanno ospitata per qualche tempo, sono due giorni che sono arrivata qui, mi ci ha portata un camionista, devo trovare una sistemazione, un lavoro, un modo per ricominciare.”
Luigina dopo aver parlato tutto di un fiato, resta silenziosa, seduta sulla seggiola impagliata. I gomiti appoggiati sul tavolo di formica, coperto dalla tovaglia di incerata colorata.
Maria Leonia lesta sparecchia e rigoverna le poche stoviglie, poi la guarda, e prende una decisione;
“se non si vergogna, divideremo il mio letto, è matrimoniale e dormo sola da quando mio marito è scappato in Germania”.
Entrambe si sono coricate, sotto alla coperta di lana militare, guardano il soffitto un po’ ingiallito, il piccolo guardaroba proietta un ombra che corre lungo la parete, quando le rade automobili passando illuminano la notte, ...