Indagine prestigiosa
Data: 17/01/2019,
Categorie:
Autoerotismo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... ribattendo e giudicando. Questo modo di agire era per lei disagevole, scomodo e snervante, in quanto non poteva fare a meno di pensare a lui, con un misto di riconoscenza per quell’affusolata, slanciata e penetrante eccitabilità, che sentiva germogliare attecchendo svisceratamente dentro di sé, e al tempo stesso di disappunto, di dispiacere e perfino d’irritazione per averla messa in quel contesto incongruo e irragionevole.
In quell’assemblea si discuteva trattando in maniera contegnosa e formale, dibattendo una delle più redditizie e vantaggiose opportunità per la sua nascente carriera, mentre lei si crucciava angosciandosi e addolorandosi unicamente al ricevimento di quel messaggio sul telefono portatile. In breve, ecco il segnale, il trillo tipico dell’avviso in arrivo, durante il tempo in cui stava obiettando a una questione che gli esperti le avevano appena rivolto, Ida terminò rapidamente la frase, acciuffò il telefono portatile e da ultimo scorrendo con gli occhi ben presto capì:
‘Dirigiti verso il bagno, sfiorati e godi per me, mia armoniosa delizia e adorata baldracca, t’aspetterò’ – comunicava quel messaggio, perché questa era invero la lasciva, scostumata e oscena annotazione che lui le aveva giurato.
Ida si drizzò cogliendo per un attimo le occhiate leggermente meravigliate degli altri presenti, discolpandosi e incamminandosi in direzione dei servizi igienici. Là dentro, Ida s’appoggiò al pannello e il freddo delle piastrelle sulla schiena nuda le ...
... impresse un leggero e sottile sussulto. Dinanzi alla sua figura risaltava un lungo specchio che rifletteva interamente la sua immagine. Per un istante rimase a osservarsi, dopo innalzò la lunga gonna avvolgendosela intorno alla vita. Ida esaminava leggermente ammaliata il suo perizoma bianco, perché sembrava sfavillare tra quelle cosce abbronzate. In seguito lo tolse, quasi con affanno s’infilò un dito in bocca succhiandolo ingordamente, dopo allargando un pochino le gambe comodamente cominciò a passarselo là dove era bagnatissima. Per pochi interminabili secondi s’impose di sfiorarsi unicamente con il polpastrello, successivamente lo introdusse dentro di sé. Era arroventatissima e grondante, perché mentre spingeva il dito in fondo più che poteva, fuori trasudava tutto il suo intimo fluido.
Addossata al pannello di quel bagno con la bocca socchiusa, Ida si scrutava attraverso lo specchio infervorandosi sempre di più. Al presente aveva i capezzoli durissimi, tanto sodi che le facevano male, tanto eretti che imploravano una bocca che li succhiasse e li mordesse. Ida continuava senza sosta, più velocemente e affannosamente nel muovere quel dito, premendolo sul clitoride e facendolo strisciare tra le pieghe dell’inguine. Lo metteva in bocca, se lo passava sulle labbra, lo annusava, lo leccava. Non smetteva, incapace di fermarsi o di rallentare, giacché era interamente straziata, totalmente afflitta tra il desiderio di prolungare il più possibile quel piacere stregato e il bisogno di ...