1. La scoperta di ahmed : esercizi da troia (capitolo quarto)


    Data: 10/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Evan18, Fonte: Annunci69

    (Ripubblicazione rivisitata)
    
    C'erano 20 gradi quella mattina e riflettevo sul fatto che il mio padrone sapeva dove vivev ed io non sapevo nulla di lui.
    
    Il mio outfit si confondeva benissimo fra tutti gli altri. Faceva caldo e io non ero l'unico ad indossare vestiti quasi estivi. Tuttavia ero costantemente osservato da curiosi o da chi si sentiva attratto da me. A scuola feci finta di niente e mi comportava normalmente. Prima dell'ultima ora andai in bagno e mandai 2 foto al mio padrone, come lui voleva: una sorta di selfie che mostrava tutto il mio piacere nell'indossare quei vestiti. All'uscita da scuola, dirigendomi verso la fermata del pullman a qualche centinaio di metri più lontano, camminando sentii un fischio. Mi girai e un ragazzo che sedeva davanti ad un bar, a gambe aperte mi disse "Ehi, troietta, quel culo lo porti un po' qui?" E concluse ridendo. Io non mi curai di lui più di tanto. Ma allo stesso tempo, a quell'invito provai un senso di vergogna, detto così all'aperto e in pubblico. Dall'altro lato provai un senso di soddisfazione. Il mio culo piaceva davvero. Proseguii senza problemi, il jeans ormai era diventato confortevole e comodo e si era adattato alla mia camminata. E ormai mi piaceva sbandierare le mie forme per strada.
    
    Al mio posto nel bus, controllai il cellulare, ormai non rispondevo più molto ai miei conoscenti. Per me esisteva il mio padrone. Non mi curai nemmeno molto di quello che si poteva vedere dal mio cellulare. Dimenticai anche ...
    ... che lo sfondo del mio padrone si potesse vedere così chiaramente.
    
    Arrivato a casa, mangiai in fretta quello che c'era in tavola.
    
    Mia madre: "Ma sono tuoi quei jeans?"
    
    "Si, mamma! Li ho presi in quel negozio vicino all'incrocio "
    
    "Sei sicuro?! Ma sono stretti!"
    
    "Mà, vanno di moda e a me piacciono"
    
    Mi alzai da tavola col viso puntato sul telefono a scorrere imperterrito le chat sul mio account dirigendomi sul divano. Sedendomi il jeans si ritirò tutto e la cucitura interna premeva sul mio ano e in quel momento avrei voluto davvero vedere allo specchio il mio viso perché mi procurò una smorfia di piacere indifferente, i risvoltini si alzarono ancora di più, lasciando sempre più scoperte le caviglie.
    
    Mammma:"E l'interrogazione? Sei riuscito a studiare? !" Gridando dalla cucina
    
    "Non l'abbiamo fatta!" Gridai. (Infatti era così)
    
    Puntuale dopo un po' arrivo il messaggio del mio padrone:
    
    "Brava troia, le foto sono venute bene. Come è andata la giornata? Sembra che ti sei già abituata. Hai mangiato?"
    
    "Si padrone, mi sento molto comoda. Ho già finito il pranzo"
    
    "Mi raccomando troia, mangia poco. So io come riempirti la bocca!"
    
    "Si, certo mhmm"
    
    "Sei calda? Dove sei ora?"
    
    "Sempre padrone! Sul divano in salotto"
    
    "Brava troia. Allora spogliati"
    
    "Già ora padrone? Vado in camera"
    
    "No, spogliati li dove sei"
    
    "Qui?! Ma c'è mia madre nell'altra stanza!"
    
    "Secondo te mi importa di tua madre? Spogliati ora!
    
    "Ma padrone non posso! ...
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