1. Il primo boyfriend - Capitolo 8


    Data: 10/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Prime Esperienze Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    Arrivai davanti a casa mia e vidi mio papà che stava tagliando l’erba nel prato. “Ehi, Andy!” Lui mi chiamava sempre così. Era il diminutivo di Andrea, come se Andrea fosse così lungo di aver bisogno un diminutivo. “Ehi papà” Ribattei,
    
    “Quando hai un secondo, puoi entrare? Devo parlare di una cosa con te e la mamma.” “Uh... certo” Disse lui sorpreso, non avevo mai fatto niente del genere. Niente conversazioni ‘ufficiali’: “Lasciami solo qualche minuto per finire.” Io accennai col capo mentre gli passavo davanti ed entravo in casa, più determinato che mai.
    
    La porta di casa mia si apriva sul soggiorno, dove era seduta mia mamma a leggere il giornale. Alzò lo sguardo e mi sorrise, poi dopo aver gettato uno sguardo al suo orologio e tornando a guardarmi disse: “Ciao ragazzo! Pensavo che saresti tornato in mattinata.” Con un’espressione più preoccupata che una sgridata. “Oh, abbiamo dormito un po' di più. Poi Luca ha preparato la colazione.” Lei sorrise, come se fosse soddisfatta del mio chiarimento e ritornò al giornale. Io andai in cucina e tentai di riprendere fiato. Presi un bicchiere d'acqua in modo che non sembrasse strano che fossi andato in cucina. Le parole da dire erano nella mia testa, erano alcuni anni che le stavo preparando, ma non credevo che avrei dovuto adoperarle così presto. Sentii la porta chiudersi facendomi vacillare nella mia convinzione. Presi un profondo respiro e ritornai in soggiorno, dove mio papà si era seduto vicino a mia mamma.
    
    Presi una ...
    ... sedia sull’altro lato della stanza, di fronte a loro. Ringraziando il cielo mi avevano lasciato il lato della stanza vicino alla porta così avrei avuto la possibilità di scappare in caso di necessità: “Ho da dirvi qualche cosa.” Cominciai: “Non so come la prenderete ma vi prego di ascoltare fino in fondo prima di parlare.” Ambedue accennarono col capo. Quello era un po’ rassicurante, perlomeno stavano affrontando quella conversazione con menti aperte. “Prima devo chiedervi una cosa, l’altra sera, prima che andassi alla casa di Luca mi amavate?” Analizzai le espressioni sulle loro facce come mormoravano affermativamente: “Bene perché io ora sono la stessa persona dell’altra sera, ok?” Mio Papà accennò col capo, ma mia Mamma mi sembrava avesse un’espressione perplessa: “Andrea, cosa c’è? Diccelo!”, Imploro con voce preoccupata. Io chiusi gli occhi e respirai profondamente: “Mamma, papà... io sono... gay.” Non ci credevo di essere riuscito a dirlo così. Aprii gli occhi controvoglia. L'espressione che c’era sul viso di mia mamma la ricorderò per tutta la vita. I suoi occhi erano spalancati, come la sua bocca. Spostai lo sguardo su mio papà, aveva un’espressione malinconica. Sembrava che stesse già cominciando a digerire quanto gli avevo appena gettato addosso.
    
    Ci fu un lungo silenzio, imbarazzato. Nessuno parlava. Nessuno si muoveva o guardasse in viso un altro. Toccò a me rompere il silenzio ed ottenere che parlassero: “Allora?” Chiesi senza sapere cosa dovessi aspettarmi. ...
«123»