1. E fu quel dì che........


    Data: 08/01/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: discolo, Fonte: Annunci69

    ... cambiare qualcosa. La sua presa di coscienza, la consapevolezza, la sua eccitazione nel sentirsi ammirata, desiderata, e la mia accettazione e complicità, il sentirsi troia e credere profondamente di esserlo, tirarono fuori in lei un po’ di stronzaggine, di provocazione, di perversione sapeva che avrebbe potuto osare.
    
    Una mattina, mentre ero ancora a letto, la vidi prepararsi per andare al lavoro indossando uno di quei reggiseni con una camicetta di seta nera una minigonna gialla e scarpe decolté era primavera.
    
    Un brivido traversò la mia schiena. Eccitazione e paura si mescolavano in un torbido ronzio in testa. Stava per andare al lavoro conciata in quel modo, con dei colleghi allupati, e senza la mia presenza!
    
    Cosa avrei fatto tutto il giorno aspettando il suo ritorno senza sapere le conseguenze di quel gesto?
    
    Ma non potevo tirarmi indietro, non potevo protestare, non potevo ed inconsciamente non volevo. Il panico mi assalì.
    
    In pochi istanti pentimento, panico, eccitazione mi fecero chiudere gli occhi quasi a non voler vedere, quasi a far finta di dormire per non sapere come reagire.
    
    Ma lei sapeva cosa mi stava frullando in testa, lo sapeva. Andava e veniva dalla camera osservandomi con la coda dell’occhio.
    
    Pronta per uscire, si avvicinò sedendosi sul letto – io non sapevo cosa fare – Ma lei sì.
    
    Infilò le sue mani sotto la mia maglietta e cercò i miei di capezzoli, non opposi resistenza. La mia eccitazione andò alle stelle, il cazzo mi divenne duro, ...
    ... ero immobile senza potermi muovere.
    
    "Lo vedi, disse, lo vedi che sei eccitato? ti piace, lo sò che ti piace ma mi devi aiutare un po’". A quel punto si slacciò la camicetta e mi piantò un capezzolo in bocca chiedendo, anzi ordinando, di succhiare…forte, prima uno poi l’altro per stimolarne il piacere e la durezza. Sì, voleva che si vedessero bene e voleva che fosse anche un po’ mia la colpa di ciò.
    
    Andò via con una faccia da stronzetta …..
    
    Tutto il giorno fu una sofferenza ma tanta eccitazione. Lei mi scriveva, mandava foto e raccontava gli eventi, gli sguardi. Io stetti al gioco, riuscii a stuzzicarla ulteriormente ordinandole più volte di andare in bagno e di toccarsi il grilletto, di stuzzicarsi i capezzoli trovando in lei una certa obbedienza. Mi mandò delle foto con dei capezzoli grandi, duri, rossi. MI raccontò di qualche sbirciata insistente di qualcuno, uno in particolare, il tecnico del computer che lei ovviamente sapeva in transito nel suo ufficio per una manutenzione annunciata. Un bel ragazzo, maestro di nuoto che già in passato le aveva fatto delle avance.
    
    Una giornata particolare, la prima di una lunga serie……
    
    La sfrontatezza di quel giorno non procurò effetti diretti ed immediati, nel senso che i maschi erano un pò spaventati, intimoriti da tanta sfacciataggine, in fondo era una collega rispettata da tutti.
    
    Tornò a casa la sera, entrò piano quasi aspettandosi qualcosa, i capelli un pò le coprivano il viso quasi a volersi nascondere, le labbra ...