1. E fu quel dì che........


    Data: 08/01/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: discolo, Fonte: Annunci69

    Francesca è stata una mia ex con la quale ho iniziato un percorso di consapevolezza della mia indole di porco. I fatti che racconto sono realmente accaduti anche se con delle varianti che qui ho sintetizzato. Francesca è un nome fittizio, ma che mi ispira.
    
    Era bella Francesca, viso sfuggente, capelli lunghi, sguardo suadente, non molto alta ma con punto vita stretto, culo tondo e tette grandi, una quarta.
    
    All’epoca avevamo 35 anni, lei 33…. Il suo seno lasciato libero era leggermente pesante ma con delle movenze lente ed orizzontali.
    
    Era riservata quando la conobbi, sempre abbottonata, un po’ corazzata nell'abbigliamento, decisamente casta.
    
    Ci volle poco a farla sbocciare in una sensualità maliziosa e provocante, a scoprire un intrigante esibizionismo, favorito dalla mia eccitazione.
    
    Fu così che senza rendermene conto la avviai all’esercizio di comportamenti libertini, di fantasie e di mentalità aperta ovviamente sempre molto porche. Quando scopavamo, spessissimo, condividevamo fantasie anche forti, giocando a raccontarci senza limiti con toni e termini giusti le porcate che ci passavano per la testa. All'inizio aveva una certa reticenza ad usare seriamente e con eccitazione termini come cazzo, fica, sborra, pecorina o cappella tanto da farle ripetere io stesso alcune frasi che le suggerivo con immensa eccitazione da parte sua e mia soprattutto quando le facevo confessare la sua voglia di cazzo, la sua troiaggine.
    
    Una pratica che facevamo spesso era di ...
    ... strapazzare i suoi capezzoli (per reazione anche lei strapazzava i miei, all’inizio con fastidi ed imbarazzo da parte mia…poi con solo imbarazzo, poi neppure più quello, ma solo eccitazione ed una gran voglia di dire porcate), strapazzarli e tirarli tanto da farli diventare grossi e sporgenti ormai sensibilissimi dopo solo qualche mese di quotidiana attività. Le piaceva, soprattutto l’evidenza della trasformazione, i suoi capezzoli duri ormai non venivano nascosti più dai reggiseni più leggeri con evidenti punte che affioravano sotto magliettine di cotone leggero!
    
    Era ormai diventato un gioco, di seduzione, di provocazione, un esibizionismo che la faceva sentire troia ad uscire e mostrarsi in pubblico in quello stato. Io mi eccitavo molto, e la spronavo ad osare fornendole il mio sicuro supporto per non trovarsi a disagio in nessuna circostanza.
    
    Tra noi nacque una complicità estrema, forte, unica.
    
    Un anno, per il suo compleanno, le regalai due reggiseni scollatissimi che non coprivano i capezzoli ma solo sostenevano le tette, uno nero ed uno color panna, uno spettacolo vederli sostenere quelle tette libere di muoversi. Li indossò qualche volta uscendo con me la sera, per andare al cinema, al ristorante con un po’ di sano imbarazzo per l'evidenza sfacciata del suo esibizionismo. Infatti non solo non coprivano i capezzoli, ma lasciavano ondeggiare le tette libere con effetto accentuato dai tacchi alti che favorivano quel movimento.
    
    Da li, da quel regalo, iniziò a ...
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