Porci a domicilio - una domenica mattina a sorpresa
Data: 07/01/2019,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: single80fe, Fonte: Annunci69
... nero, tacco chilometrico. Lui camicia bianca d’ordinanza, pantalone elegante, non mi fa impazzire, finché non si spoglia: fisico scolpito, grande uccello ancora barzotto. E’ domenica mattina, sono appena le 8: questi non sono ancora rientrati a casa.
Mi fermo: “Contento del regalo?” E lo bacio profondamente con la lingua, tenendogli sempre il cazzo stretto nella mano. “Finisce che mi fai sborrare, così” mi sussurra all’orecchio, avido della ragazza. “Sei proprio un porco, ma come preferisci… ti lascio”.
Arrivo ai piedi del letto, mi siedo comoda, sfiorandomi tra le cosce nude, guardandoli. Si sono spogliati lentamente, toccandosi, baciandosi, a beneficio del nostro sguardo. Si erano detti puri esibizionisti, “Guardare ma non toccare” avevano detto. Per ora tocco solo me.
Avrò più anni di loro, ma come come eccitare un uomo (a volte pure una donna). Lo guardo e mi lecco le dita bagnate dei miei umori, mentre mio marito ci ammira, sento il suo sguardo sulla mia nuca. Lei se ne accorge, mentre inizia a toccare il suo uomo. Ha un cazzo grande, grosso, gonfio ora, bello. Ho l’acquolina sia in bocca che in figa. Accelero la mano, gemo quasi senza controllarmi, chissene freda.
“Rallenta” mi dice la ragazza. “Vuoi già godere?” E senza darmi il tempo di respirare viene a baciarmi, mi limona letteralmente, sfiorandomi la figa con le dita, senza esitare. Mi sente così fradicia che infila due dita, chiudo gli occhi per godermi il suo contatto e quando li riapro ho quella ...
... cappella enorme davanti alla bocca, è inevitabile toccarla mentre bacio lei. La guardo, alzo la mano, le chiedo il permesso con lo sguardo. Mi sorride e mentre mi guarda dà una grande leccata al cazzo del suo uomo, dalle palle alla cappella, facendosi guardare da me e da lui.
Lo prendo in mano, quasi non ci sta. E’ davvero enorme, mi ci accarezzo il viso e mi giro a guardare il marito: ha il cazzo che esplode, trema, abbandonato a sé stesso, e lo sguardo è un misto di tremenda eccitazione e voglia di avermi, di averci.
Lo prendo in bocca, lentissima, mentre Barbara continua a masturbarmi la figa fradicia. Lo succhio aiutandomi con la mano, è buono, e io brava. Lo sente sul frenulo, sul glande, sull’asta, sui coglioni e con la lingua nel buco del culo quanto può fare una quarantenne al suo cazzo così giovane. Mi faccio leccare indice e medio da Barbara, ora, a beneficio di entrambi i maschi arrapati, uno libero l’altro legato. E poi infilo al ragazzino un dito nel culo mentre lo prendo fino in gola. No, non riesco a prenderlo tutto, ma la mia gola gli masturba la cappella, la mano la base dell’asta e le labbra tutto il resto di quel ben di dio. Sono talmente persa che non mi accorgo di non avere più le dita di lei addosso. Lui è perso, come me, faccio una piccola pausa stritolandoglielo: “Allora, che ne dici della quarantenne?”
“Che ha voglia di cazzo” risponde. Ha ragione.
Ma dove cazzo è Barbara? Mi risponde un gemito profondo di mio marito. E’ a cavalcioni su di ...