1. La dominatrice


    Data: 01/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: cagliostrus, Fonte: Annunci69

    ... rivela che il suo matrimonio con un uomo più vecchio di 15 anni le era sembrato solo una via di fuga da quell'opprimente clima familiare, tipico dell'entroterra agricolo meridionale di allora.
    
    Veniamo inoltre a scoprire che non solo viviamo entrambe a Milano, dove lei si era trasferita con il marito, ma siamo anche abbastanza vicine, tanto da frequentare gli stessi servizi e locali. Da qui a darci appuntamento in un bar del quartiere, conosciuto da tutt'e due, il passo è stato breve. Ho dovuto usare tutta la mia delicatezza e capacità di convincimento per farle accettare la presenza del mio uomo, senza il quale non posso fare nessun incontro, ma che si sarebbe tenuto discretamente in disparte.
    
    Un passo importante è stato quindi quello di sentirci telefonicamente (anche per avere la conferma che non si trattasse del solito “burlone” che si spaccia per donna) e scambiarci le foto del viso, per poterci riconoscere. Io non ero certo al mio primo incontro, ma capivo e anche mi eccitavo, nel percepire tutta la trepida emozione di colei che stava per diventare la mia devota e fedele schiavetta.
    
    Il pomeriggio stabilito arriviamo al bar io, il mio barboncino Ginger e mio marito. Sono vestita come al solito: camicia bianca semi sbottonata a evidenziare il mio generoso balconcino, gonnellina jeans che a malapena riesce a coprire il bordo delle autoreggenti color carne, niente intimo per permettere alla catenella che porto appesa ai piercing vaginali di dondolare liberamente. ...
    ... Non passo certo inosservata. Vedo che lei non è ancora arrivata e mi siedo a un tavolino all'esterno del locale con il mio barboncino accanto, ordinando un cappuccino con brioche. Mio marito si accomoda a qualche metro di distanza e sento che ordina una birra.
    
    Dopo pochi minuti la vedo arrivare. Bionda con i capelli lisci e lunghi, indossa un vestitino intero color panna che le arriva a mezza coscia, calze nere, scarpe decoltè con un tacco medio, molto eleganti. Una bella donna, non molto appariscente per l'atteggiamento un po' dimesso, ma indubbiamente una bella donna. Mi riconosce a sua volta e mi si avvicina con un sorrisetto imbarazzato, ma con gli occhi azzurri che brillano dall'emozione. Mi tende la mano salutandomi “Ciao, sei Franca, vero?” Io le rispondo e la invito a sedersi: “Sono contenta per la tua puntualità, Claudia, sono appena arrivata anch'io. Cosa prendi?”
    
    Si siede e noto che ha studiato e si è preparata a dovere, perché nel sedersi si alza la gonna in modo di restare con il culo nudo sul freddo metallo della sedia. Per questo le faccio i miei complimenti e lei mi risponde che già dalle mie foto, dalle prime mail e poi dai nostri discorsi telefonici si era fatta una chiara idea di che tipo di donna fossi e quale rapporto avrei voluto instaurare. Aggiunge che era proprio quel che stava cercando e per compiacermi non aveva messo le mutandine e si era seduta in quel modo.
    
    Dopodiché abbiamo cominciato a parlare di tutto quello che ci riguardava, delle ...