1. Il miele di Vale


    Data: 31/12/2018, Categorie: Autoerotismo Autore: Chinasky, Fonte: RaccontiMilu

    Vale fissava la puntina del giradischi alzarsi e ridiscendere seguendo l’ondulazione del vinile che girava. Ad interromperla fu la vibrazione del suo cellulare appoggiato sulla scrivania. Telegram avvisava che c’era un nuovo messaggio da leggere. Svogliatamente cliccò sul piccolo logo blu e bianco e lo schermo mostrò una lista di nomi incolonnati uno sotto l’altro. Il primo elemento della lista non mostrava un nome ma solo un numero di telefono. Vale lo sfiorò con il dito e apparve il testo del messaggio.
    
    “Se mi fai leccare tra le tue gambe sono pronto a darti 100€”.
    
    Vale rimase a fissare quelle poche righe e avvertí una sensazione di inquietudine stringerle lo stomaco.
    
    “Se mi fai leccare tra le tue gambe sono pronto a darti 100€”.
    
    Rilesse il messaggio nella speranza di riuscire a capire chi potesse averlo mandato. Guardò il numero di telefono. Non le diceva nulla. Se non era stato associato ad un nome della rubrica evidentemente non era un numero registrato.
    
    Uno scherzo, doveva essere lo scherzo di qualche idiota che aveva composto un numero a caso, pensò. Oppure era qualcuno a cui aveva effettivamente dato il suo numero per chissà quale motivo. Era impossibile saperlo. Avrebbe potuto chiamare. Ma che sei matta? si disse da sola. In ogni caso era un maniaco. Un porco. Decise di cancellare il messaggio e quindi chiudere l’app.
    
    La puntina nel frattempo aveva finito il suo viaggio e adesso continuava a girare non lontana dall’etichetta colorata del disco ...
    ... mentre dalle casse proveniva un leggero fruscio.
    
    Il tempo di spostare il braccio nella posizione di riposo e arrestare la rotazione del piatto del Rega che il cellulare vibrò di nuovo. Un nuovo messaggio da leggere su Telegram. Vale aprí ancora l’app già sapendo cosa avrebbe trovato.
    
    “Se mi fai leccare tra le tue gambe sono pronto a darti 100€”.
    
    Vale chiuse Telegram e rimase a fissare le iconcine colorate che affollavano lo schermo. Figlio di puttana. Chi poteva essere? Marco? No, non era il tipo da fare una cosa del genere. Antonio? Vittorio? Di ex ne aveva tanti e sapeva che molti se la sarebbero fatta volentieri. Lasciò il cellulare da una parte e decise di andarsi a fare un giro in bici.
    
    L’aria fresca della campagna la fece sentire immediatamente meglio. Mentre pedalava guardò la riva del lago in cui alcune papere sembravano litigare per un pezzetto di pane. Imboccata la discesa sorrise del vento che le accarezzava con sempre maggiore forza il viso e distese entrambe le gambe per sciogliere i muscoli indolensiti.
    
    Rientrò nell’appartamento quando il sole stava già tramontando. Dopo una veloce doccia infilò dei pantaloncini corti di cotone, una maglietta di un concerto dei Coldplay, e si buttò sul divano in attesa di trovare l’ispirazione per la cena. Solo a quel punto si ricordò dei messaggi. Tornò alla scrivania e accese il telefono. L’icona di Telegram segnalava che c’erano 3 nuovi messaggi. 1 era di sua sorella Sara. 1 di un collega del lavoro. Il terzo era ...
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