1. Il tempo stringe


    Data: 29/12/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... dell’appuntamento con il mio capo &egrave ormai prossimo, in questo modo ci avviamo in conclusione verso le scale per salire ai piani superiori, tuttavia con un rapido movimento e un pizzico di fortuna tu riesci abilmente a fermare l’ascensore e a spingermi dentro. Là dentro siamo da soli, tu non mi palpeggi né tenti di sbaciucchiarmi, tenuto conto che sono occorrenti unicamente quattro essenziali vocaboli appena sussurrati per rendermi flaccida a te, facendomi istantaneamente cedere:
    
    ‘Esigo scoparti, sei meravigliosa’.
    
    In questo momento sono io a dirigere incanalando accortamente quell’intemperante e lussurioso gioco, così evitando di farci notare troppo ti conduco astutamente nella stanza dell’archivio, luogo peraltro isolato e poco frequentato, sicché chiudo a chiave la porta e spengo la luce. E’ da quando lavoro qui che onestamente ho sempre avuto il miraggio di farci sesso, giacché un paio di volte mi sono addirittura sfiorata nella completa solitudine delle mie brevi ricerche lavorative. Al momento la mia fica &egrave ardente e fremente, giacché sussulta famelica in un’irrequieta e in una compartecipe attesa, di questo andare io t’allento la cravatta, ti sbottono la camicia e ti bacio il torace soffermandomi sui capezzoli che succhio insaziabilmente, poi invasata più che mai m’inginocchio e bacio calorosamente il tuo cazzo, visto che pulsa con manifesto disagio, impaziente e insofferente nascosto dalla sottile stoffa dei boxer. Acutamente insinuo la lingua ...
    ... sotto l’elastico perché voglio sentirne appieno l’odore, godere per intero l’olfatto della tua essenza unica di maschio, allora scosto i miei lunghi capelli per squadrarti negli occhi, per gustarmi apprezzando le sottili smorfie che compaiono sul tuo volto mentre sei in preda all’eccitazione più totale. Io afferro il tuo cazzo interamente in bocca quasi ingoiandolo, dopo raccolgo i testicoli tra le mani strette a modo di conchiglia e serrandoli delicatamente li strofino scorrendo velocemente i palmi sopra di essi.
    
    A questo punto il tuo cazzo &egrave consistente, &egrave già pieno, nondimeno io ho attualmente un tiro mancino da proporti, un nonnulla per me, però una grandiosità per te: lascio colare intenzionalmente sulla tua cappella un filo di balsamo profumato che attraversa del tutto il tuo cazzo, dopo giunto pressappoco alla base con la punta della lingua sfrego saggiamente con perizia il frenulo, poi riporto nuovamente la lingua verso l’alto, in questo modo per più d’una volta interrompendo con cadenza di proposito i movimenti, facendo attenzione che quella soave vessazione duri più a lungo possibile.
    
    Io mi muovo con cautela, faccio di tutto e tengo diligentemente a bada la situazione evitando di farti sborrare velocemente, sì, perché prima ho voglia d’averti interamente dentro di me, ho la bramosia di sentire e di nutrirmi del tuo cazzo, di percepirlo slittare come si deve avanti e indietro nella mia odorosa, pelosissima e sugosa fica. A dire il vero, adesso che ci ...