Il tempo stringe
Data: 29/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Quando ho saputo che t’avrei certamente rivisto dopo tanto tempo, immancabilmente un inatteso capogiro m’ha fatto quasi barcollare, perché ho avvertito in maniera netta e spiccata una fulminea stilettata al basso ventre. La cupidigia e la smania chiaramente di te dunque, quella prestante libidine rimasta in verità solamente accantonata in superficie peraltro in modo apparente, decisamente prorogata, però piuttosto ben amalgamata nel suo insieme sia al cruccio quanto all’evidente inquietudine d’essere sopraffatta dall’esaltazione, per farla breve minando minacciosamente quel vincolo sentimentale accuratamente allestito e portato avanti in tutto questo tempo con un altro amante.
La mattina di quel giorno in verità era trascorsa esclusivamente seguendo un lungo e accurato approntamento, una selezione attenta dei vestiti e del vaglio diligente degl’indumenti intimi da poter indossare, per risultare maggiormente accattivante e piacente più che mai nei tuoi confronti. A dirla tutta, io non ero erudita per ora d’agognarti, perché come minimo il mio personale rapporto sentimentale, quello che azzarderei ribadire oggigiorno come un parametro logico, assiduamente me lo impediva ostacolandomi di netto, malgrado ciò si manifestava il distinto proponimento, probabilmente la vanagloria d’assistere nel tuo sguardo il medesimo ardore. La tua personale fragranza con tutta franchezza, sostengo ancora oggi, è stata in verità quella che m’ha tempestivamente fatto sterzare i pensieri ...
... facendomi smarrire il giudizio, mentre io ridefinivo incanalando e precisando i dettagli con alcuni miei colleghi appena fuori dalla sala delle assemblee. La letizia stampata sul tuo volto, la mancanza totale dell’impaccio, cogliere quegl’istanti pronunciando nuovamente il mio appellativo in maniera erotica, m’hanno sennonché lasciato integralmente priva di tutele, sguarnita, in conflitto e in totale dissidio solamente con la mia continua eccitazione e i miei frequenti sensi di colpa.
Tu hai subito iniziato il rituale della seduzione, perché sapevo che ti saresti vendicato, dal momento che non avevi ancora accolto la mia rinuncia, mettendoti da parte per una storia magari più borghese e conformista, però a ben vedere più gagliarda, robusta e sana: quella là, era in effetti, per te indiscutibilmente una questione d’onore, anzi, uno scontro, una controversia di deferenza, una disputa di sottomissione, visto che volevi possedermi dominandomi un’ultima volta. Per il tuo modo d’essere e per la tua natura devo riconoscere sancendo che ti piace corteggiare, tu sei enormemente bravo e valente in questo, per il fatto che la tua origine meridionale così diversa dalla mia, innegabilmente t’aiuta. Io cerco malgrado ciò di tutelarmi riparandomi davanti a una tazzina di caffè, per il fatto che ti racconto con entusiasmo e con slancio della mia nuova vita, sebbene mi renda conto che questa mia allegria ti eccita e ti stuzzica ancora di più, come dire, una sfida nella sfida. L’ora ...